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Il clima però è stato favorevole

Clementine Comune: ormai i frutti non sono più idonei per i mercati

Nelle ultime ore, molte aziende hanno preferito concludere la campagna delle clementine Comune, in quanto i frutti non sono più idonei per la commercializzazione. Gli operatori riferiscono che i frutti si presentano ormai con la buccia gonfia, morbidi e con scarsa tenuta. Il consumatore ricerca ancora clementine di buona consistenza, ma ormai sono difficili da reperire sui mercati.

La produzione è stata abbondante, a scapito dei calibri, con una media di oltre 100 kg/pianta. Si è stimato che nel solo golfo ionico tarantino i volumi abbiano raggiunto 150mila tonnellate di clementine, circa il doppio dello scorso anno.

A consentire un allungamento della raccolta rispetto alle stagioni passate è stato il clima favorevole. Sebbene le piogge siano state quasi del tutto assenti nei mesi precedenti, le gelate e l'alto tasso di umidità hanno recentemente compromesso la qualità dei frutti, i quali risultavano bagnati sulla pianta fino alla metà della mattinata, proprio come se avesse piovuto.

Quella in procinto di concludersi è stata dunque un'annata soddisfacente per molti, dopo il buio delle campagne passate. Nonostante le rese elevate, il prezzo ha tenuto per buona parte della stagione.

Diversi però i quantitativi rimasti sugli alberi e non venduti perché di pezzatura troppa piccola e quindi non economicamente convenienti da raccogliere, a causa della necessaria selezione in campo. Infatti, se qualche produttore, dopo annate difficili e pesanti per le casse aziendali, ha preferito non intervenire in termini di irrigazione, potature e trattamenti, altri invece hanno continuato a investire e ad adottare tecniche per ritardare la raccolta, ottenendo così prezzi maggiori e allungando la stagione, fornendo ai mercati un prodotto di buona qualità.

Gli operatori tengono a precisare che, rispetto al passato, quando le clementine Comune si lavorano fino a tutto gennaio con una qualità accettabile, da qualche anno invece, a causa del cambiamento climatico, si ritengono fortunati se si riesce a terminarne la lavorazione nelle prime settimane dello stesso mese.