L'area di Canicattì, in Sicilia, già nota per le produzioni di uva da tavola e drupacee, si muove verso la coltivazione del kiwi all'interno di un quadro generale che affronta varie problematiche, non ultima quella della moria riscontrata negli actinidieti del centro e del nord Italia.
Saluti iniziali. (Clicca qui per vedere l'intera galleria fotografica dell'evento).
Per questo motivo, sebbene in un contesto più ampio, l'azienda "Frutta C2" in collaborazione con altre imprese (tra cui i F.lli Giancone, primi a coltivare kiwi in zona), ha organizzato nella cittadina siciliana un convegno tematico dal titolo "Actinidia: soluzioni innovative per l'agricoltura siciliana".
Luca Bianconi
Dopo i saluti di rito, a introdurre i lavori è stato Luca Bianconi di Frutta C2, il quale ha fornito una panoramica sull'attività dell'azienda. "Oggi vi presenterò i frutti che commercializziamo da settembre fino a giugno - ha riferito l'esperto - Da qualche anno, infatti, abbiamo piantumato in zona kiwi, sia verde sia giallo, sperimentando alcune piantagioni da integrare con la produzione frutticola regionale siciliana".
Alessandro Pernigo
A seguire, Alessandro Pernigo, manager di Frutta C2, ha parlato delle nuove varietà di frutta commercializzate, come ad esempio le nettarine: "Oggi non suddividiamo più le nettarine in tre tipologie, ma abbiamo delle varietà distinguibili da percentuali di colore diverso in tutti i periodi dell'anno. Cambiano anche le diverse pezzature in base al terreno di produzione. I nostri clienti ci hanno chiesto di aggiornare l'assortimento varietale, perché il consumatore ha cambiato le proprie esigenze".
Giuseppe Pirrotta
Un nuovo progetto per la Sicilia
"Oggi ci sentiamo di proporre un nuovo progetto - ha aggiunto Pernigo - quello di produrre il kiwi verde, perché ci siamo accorti che in Sicilia sussistono le condizioni pedoclimatiche giuste. Il kiwi giallo viene già prodotto in Sicilia ed esportato in tutto il mondo. Noi offriamo la nostra esperienza e cerchiamo collaborazione dialogando con i produttori per estendere gli areali dedicati alla produzione di kiwi qui in Sicilia".
Giampaolo Dal Pane. (Clicca qui per vedere l'intera galleria fotografica dell'evento).
Altro intervento della Frutta C2 è stato quello di Giuseppe Pirrotta il quale, scendendo più nei particolari, ha parlato dell'adattamento dell'actinidia nel territorio siciliano.
"Le condizioni del territorio siciliano, in particolare a Canicattì - ha detto il tecnico - permettono la produzione del kiwi. Servono però alcuni accorgimenti che vanno seguiti per ottenere una produzione ottimale. Ad esempio, per non causare stress alla pianta vanno costruiti degli impianti che abbiano la presenza di reti antigrandine e altri accorgimenti che permettano la giusta temperatura e umidità nel suolo, infatti, l'irrigazione è di fondamentale importanza".
Sopra, Alessandro Mazzi; sotto, Franco Smaldini
Dal canto suo, Giampaolo Dal Pane, vivaista, ha riferito di come sia stata "sviluppata una varietà di kiwi giallo tutta italiana, maggiormente impiantata nelle zone di clima caldo, in cui diminuiscono drasticamente i rischi legati a malattie batteriche sugli apparati radicali. La maggior parte degli impianti di kiwi utilizzano dei portainnesti prodotti sia in Nuova Zelanda sia in Cina, che differiscono in base alle condizioni dei terreni. In qualsiasi zona d'Italia, con la varietà del Consorzio Dorì riusciamo a raccogliere dal mese di settembre, riuscendo ad arrivare sui banchi dell'ortofrutta con un prodotto italiano, tra i più precoci disponibili nel mercato globale".
Gaspare Lo Grasso
Sono seguiti altri interventi, molto tecnici, tenuti da Alessandro Mazzi (Frutta C2), Franco Smaldini (Idroland) e Gaspare Lo Grasso (agronomo), cui si è aggiunto Maurizio Fiorenza, responsabile commerciale OP Ecofarm, il quale ha fornito un excursus sulla campagna frutticola siciliana del 2023.
Maurizio Fiorenza. (Clicca qui per vedere l'intera galleria fotografica dell'evento).
"E' stato un anno da ricordare, in cui c'è stato un buon prodotto che ha mantenuto un prezzo abbastanza alto per uva da tavola e drupacee – ha spiegato il manager - Oggi l'obiettivo è quello di massimizzare il reddito per ettaro scegliendo la varietà giusta da impiantare, che si tratti di pesche, uva o kiwi. Ma qual è la scelta giusta? Sicuramente deve essere fatta analizzando le condizioni pedoclimatiche per la produzione, a prescindere dagli entusiasmi".