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Voce alla GDO con "Parole d'ortofrutta" di Giancarlo Amitrano

Caprotti e la teoria del Supermarkets big bang

Per gli addetti al settore retail "Le ossa dei Caprotti" è il best seller del momento, atteso e divorato come a suo tempo fu "Falce e carrello", sempre sperato ma mai invocato, e chi come me si diletta con le parole non può esimersi da qualche considerazione sul tema, se non altro per malcelate velleità giornalistiche.

Innanzitutto complimenti all'autore per come ha articolato la struttura del libro, corredandola di continui richiami a documenti storici verificabili, pur senza nulla togliere alla scorrevolezza e godibilità del testo.

Nella foto a destra, Giancarlo Amitrano

Vorrei soffermarmi su alcuni passaggi presenti all'incipit del racconto: sia perché non sono parte essenziale della diatriba familiare, e quindi meno soggetti a faziosi schieramenti di parte, sia perché sono fondamentali per capire la genesi del mondo retail in Italia.

Il big bang della GDO nazionale, ma anche europea da quanto si intuisce, risiede ancora una volta nel tentativo di un deus ex machina di dare un preciso e forte scossone al corso della storia, e in questo caso percepiamo, senza neanche tanta nebbiosità, la trama tessuta dagli USA per contrastare a livello mondiale lo sviluppo del temutissimo comunismo e della sua ideologia fondamentalmente anticapitalista.

Ma la machiavellica sorpresa si rinviene proprio nell'iter tracciato per addivenire allo scopo: favorire la nascita e lo sviluppo della moderna distribuzione con capillari aperture di supermercati che possano portare la democratizzazione della spesa e dei beni essenziali, riempire la pancia del popolo, donare l'illusione del livellamento delle classi, creando al contempo la più ripida piramide sociale di sempre con in cima il prodigo elargitore di cibo.

Insomma il nemico di sempre è stato battuto donandogli il vessillo della libertà di cibarsi.

Ovviamente accanto alla premessa ideologica troviamo poi a fare, da adeguato corollario, l'astuzia imprenditoriale e la vision di taluni illuminati dell'epoca, capaci di intravedere la miriade di possibilità dietro all'avveniristico progetto a stelle e strisce, oltre all'oggettiva e non trascurabile conoscenza delle tempestose cime burocratiche di cui l'Italia di allora, al pari di quella di oggi, era riccamente tempestata, conoscenza senza la quale molto probabilmente il tutto sarebbe stato destinato clamorosamente a infrangersi contro muri di cavilli e dinieghi.

Non è poi tanto lontana da tutto ciò la più recente storia di multinazionali estere che, incapaci di sbrigliare le matasse burocratiche locali e sbloccare le agognate aperture, siano poi dovute ricorrere a impavidi imprenditori radicati nel territorio per arrivare allo sviluppo della rete vendita: il cosiddetto "franchising spontaneo"!

Se questo è l'incipit della moderna distribuzione organizzata, da italiani non possiamo non sottolineare però come, dopo un primo inizio fortemente americanizzato della gestione dei "negozi", (anche in virtù del fatto che il nuovo continente era l'unica scuola da cui apprendere le nozioni base da replicare), nel lungo periodo abbiamo personalizzato e adeguato al territorio e alla sua cultura la gestione della proposta assortimentale, dei layout, forse anche del metodo gestionale, tracciando una strada di crescita e sviluppo che, se non fosse stata declinata all'italiana, non avrebbe permesso lo sviluppo grandioso e capillare che oggi riscontriamo.

Non avremo il merito della scintilla, ma sicuramente gli imprenditori italiani hanno saputo ravvivare nel tempo il fuoco del commercio, facendolo brillare di luce propria.

Certo, con la consapevolezza di cui sopra, approcciare a discorsi come il localismo, il km 0, le nicchie di mercato, le eccellenze regionali, assume connotati alquanto diversi se ci soffermiamo a pensare che in realtà anche tutto questo lavoro di personalizzazione dell'offerta non è altro che uno dei piccoli ingranaggi che compongono lo storico capolavoro della globalizzazione tout court.

Ne prendo atto 'obtorto collo', esito un attimo, poi codifico l'ennesima perla di produzione nazionale: "nel sistema, ma almeno facendo sistema"!

Giancarlo Amitrano
responsabile ufficio acquisti ortofrutta
catena Cedigros

(Rubrica num. 28)