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Voce alla GDO con "Parole d'ortofrutta" di Giancarlo Amitrano

"Madrid val bene una fiera"

Sono appena uscito da un'intensa due giorni (3-4 ottobre) al Fruit Attraction di Madrid e sul volo di rientro, ho buttato giù alcune considerazioni a caldo da condividere con i lettori di FreshPlaza.

Premetto che nella diatriba classica tesa ad eleggere la fiera di settore che più convenga frequentare sono tra coloro che, potendo, farebbero sempre e comunque la classica tripletta Madrid, Berlino, Rimini, con Parma ove si confermasse una crescita delle presenze espositive.

Ovvio che se problemi di budget o impossibilità a vario titolo obbligassero a una scelta, credo che metterei Madrid tra le must to do.

Il perché risiede tra le opportunità commerciali che offre al buyer di settore in termini di contatti approcciabili e concretamente sfruttabili in ottica di selezione fornitori dall'areale spagnolo.

Ormai la penisola iberica riveste sempre più un valido e imprescindibile alter ego delle produzioni italiche, utilizzabile sia in continuativo sia in fase di recupero in caso di vuoti produttivi nostrani e la fiera permette di approcciare, conoscere, tastare in un unico momento tutto il meglio che la Spagna offre in termini di produzione ortofrutticola.

Trattasi di realtà concretamente e facilmente sfruttabili senza voli logistici pindarici, triangolazioni impossibili, vincoli di volumi. Le tratte tra Spagna e Italia, infatti, sono ormai rodate da tempo con timing ottimali che variano tra AxB e AxC e, cosa non da sottovalutare, sia a carichi completi sia a groupage.

Rispetto a qualche anno fa, risulta anche sdoganato il pregiudizio aprioristico su quelle che chiamo le "forniture a recupero", ossia delle richieste di prodotto che si palesano solo nei momenti di carenza nazionale. Gli interlocutori spagnoli sono più che consapevoli del fatto che l'Italia sia un Paese di produzione e che i retail tricolore la prediligano fin dove disponibilità e qualità lo permettano. Sono solito fare questo tipo di premessa nei primi incontri conoscitivi e, se in passato era un momento di interiore imbarazzo (mai palesato), oggi posso dire, alla luce delle reazioni vissute, che non è assolutamente un fattore cruciale né in fase di primo incontro né a rapporti consolidati.

Se le parti interagiscono con la consapevolezza di cui sopra, accetteranno di buon grado lunghi momenti di "silenzio ordini", intervallati da altrettanti momenti di contatti pressanti e movimentati!
Ovvio che, per talune tipologie di prodotto risulta non solo necessaria ma dovuta una certa programmazione, in particolare per quelle referenze che ormai fanno parte con costanza dell'assortimento annuale in virtù delle stagionalità, come ad esempio le clementine, i cachi mela, la frutta a nocciolo, ortaggi laddove preferiti o preferibili.

Voglio aggiungere, infine, come l'oggettiva possibilità logistica di intraprendere rapporti commerciali possa non far disdegnare anche alcuni test su referenze non di nicchia, ma neanche propriamente da 20/80.

Insomma, parafrasando una nota citazione, "Madrid val bene una fiera"!

Giancarlo Amitrano
responsabile ufficio acquisti ortofrutta
catena Cedigros

(Rubrica num. 26)