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Confronto con un buyer che importa ortofrutta per tremila punti vendita

Cosa vuole la GDO indiana?

L'India è la nazione con più popolazione al mondo, stimata attorno a 1,428 miliardi di persone, circa 3 milioni di abitanti in più della Cina. E' chiaro che vi sono diversi tipi di consumatori fra cui anche qualche centinaio di milioni con potere d'acquisto importante e che predilige standard di ortofrutta di un certo livello, specialmente proveniente dall'estero.

Da destra Renzo Piraccini, Saurabh Raina (responsabile delle importazioni del gruppo Reliance) ,Konstantina Bauman e Cecilia Marzocchi

Per capire queste dinamiche la delegazione di Macfrut, guidata dal presidente Renzo Piraccini, nei giorni scorsi ha visitato il responsabile delle importazioni del gruppo Reliance, Saurabh Raina.

Il quartiere generale di Reliance, gruppo industriale che opera in numerosissimi settori ed è proprietario anche degli omonimi supermercati, si trova nell’area della nuova Mumbai e ha in totale 30.000 dipendenti.

Il gruppo fattura 100 miliardi di dollari e l’attività più importante è quella della costruzione di raffinerie di petrolio, mentre i 3000 supermercati e centri commerciali sparsi per l’India generano un fatturato di 25 miliardi di dollari.

Hanno diverse tipologie di punti vendita: da quelli medio piccoli ai grandi ipermercati. Importano dall’Italia mediamente 35/40 contenitori di mele e kiwi.

"È interessato a importare anche uva - spiega Piraccini - quando la produzione indiana finisce (la produzione indiana c’è da gennaio ad aprile)".

La quota di mercato della moderna distribuzione in India è del 10% e le prospettive quindi sono ottime per tutte le catene di supermercati perché con una popolazione di oltre 1,4 miliardi di persone i numeri sono impressionanti. Hanno diverse tipologie di punti vendita, dagli ipermercati ai punti vendita più piccoli e tre livelli di qualità".

Le mele europee hanno una dogana del 50% sul prezzo di entrata mentre il kiwi paga il 33% di dogana. Anche i mirtilli pagano il 33% di tasse.

La dogana per il kiwi cileno è invece del 17%. "Una proposta da portare avanti - suggerisce Piraccini - potrebbe essere quella di mantenere la tariffa doganale sulle mele rosse convenzionali che competono con la produzione locale (tutta la produzione indiana è di varietà rosse, tipologia Red Delicious) e di ridurla sulle altre varietà come le varietà a club o la Golden".

Le mele sono molto comuni in India e i supermercati ne hanno un ampio assortimento. I prezzi sono in rupie il cui valore è di 0,50 sull’euro. Il prezzo medio delle mele è quindi 2,4 euro al kg.