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Lamponi siciliani: una stagione lunga e soddisfacente

La campagna dei lamponi siciliani, quest'anno, si è protratta di oltre un mese e con ampie soddisfazioni per i produttori, fin dalle prime battute. A fornirci un quadro più dettagliato è Salvatore Azzara, produttore di frutti di bosco, che opera nell'areale vocato di Chiaramonte Gulfi (RG).

Salvatore Azzara in una nostra foto di repertorio

"Abbiamo iniziato a raccogliere a pieno regime ai primi di gennaio e continuato, praticamente senza alcuna interruzione - dice Azzara - eccetto per una quindicina di giorni, a marzo, in cui si è registrata una flessione produttiva. Quest'evenienza è dovuta all'uso di piante rifiorenti che, tra la prima e seconda fioritura, nell'insieme, fanno un po' diminuire i quantitativi da raccogliere. Qui la varietà di punta si chiama "Shani " ed è altamente indicata per i nostri areali collinari. In provincia di Ragusa si coltiva, tra le altre, anche la varietà "Adelita", che rende meglio nelle coltivazioni vicino al mare".

"Tranne qualche breve episodio di muffa - rivela l'esperto - che abbiamo dovuto affrontare nel mese di maggio, particolarmente caratterizzato per il clima piovoso e umido, non abbiamo avuto alcun intoppo. Siamo intervenuti con funghi antagonisti, in via del tutto naturale, e senza ricorrere a mezzi tecnici di sintesi. Tengo a precisare che le nostre produzioni, se non fosse per il fuorisuolo, potrebbero essere tranquillamente essere assimilate al biologico!"

"La stagione commerciale è stata abbastanza soddisfacente - ammette Azzara - A gennaio abbiamo ottenuto quotazioni di 12/13 euro al kg, alla produzione. Le rese, per quanto non ancora al massimo del loro potenziale, sono state in linea con le programmazioni concordate con i nostri partner commerciali, che hanno visto soddisfatte interamente le loro richieste. Questi prezzi hanno retto fino ad aprile, quando sono scesi a 7/8 euro al kg. Attualmente le quotazioni si aggirano intorno ai 6/7 euro al kg e fin qui non abbiamo assistito al crollo del prezzo, probabilmente anche a causa della mancanza di prodotto che sarebbe dovuto arrivare dal nord Italia e che invece, per motivi climatici, ancora non è a pieno regime. Tutto questo mentre la stagione siciliana terminerà con un mese di ritardo, a fine luglio, o forse oltre. Le produzioni del nord Italia sono concentrate in Trentino Alto Adige, Emilia Romagna, Piemonte, Lombardia e del Veneto e si confronteranno a breve con quelle estere".

"Con l'estate, infatti, iniziano anche le produzioni europee, come quelle di Serbia e Polonia - conclude l'intervistato - dove, a differenza degli areali siciliani, il prodotto viene coltivato più che altro in pieno campo. Queste produzioni entrano in competizione con il raccolto norditaliano per il mercato del fresco, come dicevamo, ma è orientato anche all'industria del congelato e della trasformazione in generale".