Attualmente la Turchia, il principale produttore di nocciole al mondo, sta affrontando gravi difficoltà. Molti acquirenti dell'Ue, infatti, stanno preferendo altre alternative, tra cui la Georgia. La concorrenza si fa sempre più agguerrita sul mercato globale delle nocciole - il numero di fornitori su larga scala è in aumento. I produttori turchi ritengono che sia necessaria una strategia per mantenere la posizione del Paese nel commercio internazionale. Di seguito EastFruit riporta gli sviluppi del mercato delle nocciole sulla base dei dati della piattaforma Mundus-Agri.
Le notizie dalla Turchia sono devastanti. Non solo il presidente Recep Tayyip Erdoğan ha vinto il ballottaggio con una maggioranza del 52%, ma il recente Congresso dell'International Nut and Dried Fruit Council (INC) di Londra è stato un campanello d'allarme per le nocciole.
Scorte eccessive
Il problema non è tanto il fatto che l'INC abbia dovuto rivedere al rialzo le stime di produzione per la Spagna di oltre 2.500 tonnellate, portandole a 25.000 tonnellate dopo l'intervento di Almendrave, l'Associazione degli esportatori di mandorle e nocciole della Spagna, quanto piuttosto le eccessive scorte di fine stagione della Turchia. Con 215mila tonnellate (in guscio), il Paese rappresenta il 93% delle 230.900 tonnellate di scorte globali di fine stagione nella campagna 2022/23. In parole povere, la Turchia è l'unico grande player che non è riuscito a vendere quantità sostanziali della sua produzione in questa stagione, nonostante sia il leader assoluto del mercato.
Questa posizione, tuttavia, comincia a essere messa in discussione. I fornitori sottolineano che la Turchia ha perso molto terreno negli ultimi dieci anni. Il raccolto della Turchia, previsto a 810.000 tonnellate, potrebbe ancora rappresentare il 63% della produzione globale nella stagione 2023/24, che si prevede sarà di 1,825 milioni di tonnellate. Altri Paesi produttori, però, stanno certamente recuperando terreno.
Se dieci anni fa i Paesi diversi dalla Turchia producevano meno di 200mila tonnellate, ora hanno aumentato la produzione fino a 450mila ton. La concorrenza internazionale diventerà sicuramente agguerrita e i fornitori ne stanno già risentendo. Siccome i prezzi in Azerbaigian e Georgia sono inferiori fino a 1.000 dollari/kg, molti acquirenti in Europa, ad esempio, dichiarano di preferire le nocciole provenienti da lì. Anche le nocciole americane stanno diventando un'alternativa soddisfacente. I fornitori turchi sanno che è necessaria una pianificazione a lungo termine per mantenere un buon posizionamento a livello internazionale.
Prospettive negative
Il problema, tuttavia, è che il mercato è scardinato dalle normali dinamiche della domanda e dell'offerta e la vittoria di Erdoğan sul suo rivale Kemal Kılıçdaroğlu al ballottaggio ha messo in pericolo questo aspetto. Le sue politiche non ortodosse sui tassi di interesse continueranno. La Lira turca ha già toccato i minimi storici rispetto al Dollaro americano e ora esiste un mercato nero delle valute estere.
Per maggiori informazioni: east-fruit.com