Sempre più solida la posizione della OP ABioMed di Ragusa (Sicilia) che anche nell'ultimo anno sociale ha incrementato il numero dei propri soci produttori, portandoli a 434 con un'estensione di circa 2400 ettari sparsi in tutta la Sicilia. Anche il fatturato è cresciuto a 150 milioni di euro nell'ultimo bilancio, di cui 130 rivenienti dal prodotto commercializzato.
Luciano Caruso
"Conti in ordine e robusti, quelli della nostra Organizzazione di Produttori - ha detto Luciano Caruso, direttore di ABioMed - che ci trovano perfettamente in linea con i principi di sviluppo e ampliamento dell'azienda. Tutto ciò nonostante lo scorso anno abbiamo dovuto affrontare momenti difficili per via della crisi dell'uva da tavola che ci ha visti impegnati nel gestire il crollo dei prezzi e il successivo ritiro dal mercato. Non è andata meglio, seppur con i dovuti distinguo, per la campagna della carota che, anch'essa, ci ha dato più di un problema in campo e nella commercializzazione".

"Quest'annata 2022/23 le cose sembrano essere andate davvero molto meglio - ha proseguito il direttore - a partire dalle orticole, che fino qui hanno avuto un buon andamento commerciale. Tale evenienza ci ha consentito di recuperare sulle maggiori spese che abbiamo dovuto sostenere a causa dell'aumento dei costi di produzione. Cionondimeno, non è stato possibile avviare investimenti per migliorie o ingrandimenti delle strutture giù esistenti. Diciamo che il momento congiunturale contrario ci ha consentito soltanto di consolidarci sui mercati europei nei quali operiamo già da anni, senza vederci affermare in ulteriori espansioni, come invece avremmo auspicato. Non siamo esenti, purtroppo, dal risentire del ridotto potere d'acquisto del consumatore europeo, anello debole di un sistema che registra una spinta inflattiva, con una situazione socioeconomica sempre più fluttuante".

"Fare investimenti in questo momento risulta quasi impossibile - ha tenuto a sottolineare Caruso - restiamo al momento sulle nostre posizioni, non ultimo per l'improponibile costo del denaro che scoraggia le migliori intenzioni. Adesso siamo in una fase di ricognizione, per comprendere come attirare nuovi partner per la ricerca scientifica che vogliamo inserire tra le nostre linee guida aziendali, nell'ottica di una produzione che vogliamo sempre più sostenibile e che pertanto, nell'interesse principale dei nostri produttori, dovrà ottenere un plus valore in fase di commercializzazione".

"Tra i momenti più significativi che, al di là della crisi in atto, non possiamo trascurare - conclude il manager - vi è la promozione e la partecipazione alle fiere di settore. La prossima che ci vedrà protagonisti è la kermesse riminese Macfrut, all'interno della quale saremo espositori al pad. B5, stand n. 33, dove accoglieremo gli operatori della filiera ortofrutticola internazionale".
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Luciano Caruso 
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