Si entra sempre più nei dettagli del salone del Vivaismo, novità che caratterizza Macfrut 2023. Il moderatore del seminario sul ciliegio sarà il professor Carlo Fideghelli, al quale abbiamo posto una serie di domande.
Il professor Carlo Fideghelli
Freshplaza (FP): Gli assetti varietali sono in continua evoluzione. Quali sono oggi le priorità ricercate dai principali programmi di miglioramento genetico a livello internazionale?
Carlo Fideghelli (CF): I caratteri che ricerchiamo sono i seguenti.
Qualità della drupa: dimensione, croccantezza, gradi Brix, resistenza al cracking. Uno dei principali problemi per il raggiungimento di questi obiettivi è che resistenza al cracking è negativamente associato alla croccantezza e al contenuto zuccherino.
L'autofertilità: dopo l'introduzione di Stella nel 1968, prima cv autofertile commerciale, grazie all'autofertilità della selezione JI 2420, ottenuta in Inghilterra nel 1957 e utilizzata come genitore incrociandola con la cv Lambert, le cv autofertili sono oggi la maggioranza di tutti i programmi di breeding.
Il basso fabbisogno in freddo: il successo commerciale universale delle ciliegie ha stimolato i breeder a costituire varietà adatte ad un più ampio spettro di condizioni climatiche, in particolare climi subtropicali. La principale, se non unica fonte di basso fabbisogno in freddo è stata, fino ad oggi, la cv spagnola Cristobalina, ma le cv portatrici di questo carattere sono molte di più, a cominciare dalla siciliana Kronio e dalla tunisina Bou Argoub. Basso fabbisogno in freddo significa anche precocità di maturazione rispetto all'attuale standard, altro obiettivo importante del miglioramento genetico.
Cancro batterico da Pseudomonas
La resistenza agli stress biotici: il cancro batterico da Pseudomonas syringae è la principale malattia di questa specie, l'oidio (Podosphaera clandestina) è particolarmente grave solo nel Nord-Ovest del continente nord-americano; nel primo caso la resistenza è l'obiettivo comune a tutti i programmi , mentre nel secondo l'obiettivo riguarda i programmi nordamericani.
L'idoneità alla raccolta meccanica: negli anni '50 del secolo scorso, il prof. Bargioni avviò un programma di miglioramento varietale con l'obiettivo di costituire cultivar raccoglibili per scuotimento e senza peduncolo, competitive , per caratteri pomologici, con le cultivar tradizionali. Nonostante gli indubbi vantaggi , in termini di costi di produzione, di questa tipologia di ciliegie, nessuna delle diverse cultivar costituite da Bargioni ha avuto successo. La recente promozione delle cultivar spagnole Picota, raccolte per scuotimento e commercializzate senza peduncolo, nonché la crescente carenza di manodopera agricola potrebbe rivalutare l'obiettivo di Bargioni.
Ciliegie Picota raccolte senza peduncolo
FP: Negli anni si sono affinate / migliorate le tecniche di ottenimento e selezione dei nuovi genotipi. Quali sono oggi le nuove tecnologie a disposizione dei breeder? E quelle future?
CF: La selezione assistita dall'uso dei marcatori (MAS), in particolare quelli molecolari, da tempo, ha affiancato l'osservazione in campo per la selezione dei semenzali portatori dei caratteri migliorativi programmati nella combinazione dei parentali. Le tecnologie più nuove (NBT-new breeding techniques o TEA-tecnologie di evoluzione assistita) sono cisgenesi e genome editing (Crispr/Cas9). La cisgenesi consiste nel trasferimento in laboratorio di un gene da una pianta di una specie ad una pianta di un'altra specie interfertile con la prima. Si tratta di un fenomeno presente in natura e, da secoli, sfruttato dall'uomo per migliorare le piante coltivate. Il gene editing consiste nel modificare singoli geni, annullando caratteri negativi o migliorando caratteri positivi, così come avviene in natura con le mutazioni. In Europa, le piante così costituite, inizialmente, sono state considerate alla stregua degli OMG e pertanto non ammesse alla coltivazione commerciale; più recentemente c'è stato un cambiamento di valutazione politica e, a breve, dovrebbe esserne autorizzata la coltivazione.
Cisgenesi e Genome Editing hanno aperto la porta ad una vera rivoluzione del miglioramento genetico delle piante consentendo azioni mirate e una notevole riduzione di lavoro e di tempi rispetto al breeding tradizionale.
Sweet Aryana, autofertile
FP: La quasi totalità dei nuovi ritrovati vegetali sono protette da brevetto. In alcuni casi, come nelle varietà club, la protezione copre l'intera filiera. Quali sono i vantaggi e i limiti di queste nuove forme di programmazione varietale?
CF: Il positivo esempio commerciale della mela club Pink Lady è oggi imitato da un numero crescente di breeder/editori che autorizzano la coltivazione di molte nuove varietà con la formula Club. Il vantaggio di questa formula è la possibilità di controllo sia delle superfici coltivate che devono essere compatibili con il mercato di consumo e il controllo della qualità della frutta commercializzata che deve rispettare lo standard stabilito dall'editore. Il problema è che non tutte le nuove cultivar sono Pink Lady, nel senso di essere facilmente riconoscibili rispetto a tutte le altre in commercio e di possedere ottime qualità organolettiche, nonché caratteri agronomici competitivi con le cultivar già diffuse. Le cultivar Club che non hanno queste caratteristiche sono più di una e i primi segnali di crisi si avvertono.
FP: Molto spesso le nuove varietà vengono licenziate e diffuse senza sperimentazioni / valutazioni da parte di soggetti terzi, indipendenti e super partes, con inevitabili rischi di insuccesso che ricadranno prima di tutto sui produttori. Come si potrebbe migliorare questa situazione?
CF: Per una ventina di anni, il progetto Mipaf-Regioni "Liste di orientamento varietale dei fruttiferi", che ha visto la collaborazione della maggior parte delle istituzioni di ricerca italiane (Università, Irsa, Aziende sperimentali regionali/provinciali), ha assolto a questo compito, fornendo ai frutticoltori italiani le informazioni utili per una scelta di cultivar e portinnesti basata su dati sperimentali coordinati a livello nazionale. Dopo di allora, solo alcune Regioni e Province hanno continuato in questa utile iniziativa, con grande vantaggio per i produttori del territorio: Piemonte, Bolzano, Trento, Emilia-Romagna, Basilicata. L'ideale sarebbe che tutte le regioni di interesse frutticolo facessero lo stesso, con il contributo attivo delle Associazioni dei produttori.