Sono 14 i miliardi di euro stanziati dal Governo nell'ultimo e terzo Decreto Aiuti, per contrastare il caro energia e l'inflazione. Risorse economiche che si aggiungono ai 17 miliardi deliberati ad agosto, sempre per il sostegno a famiglie e imprese, colpiti dal difficile contesto socio-economico e dall'aumento dei costi energetici.
Per il comparto agricolo, quest'ultimo in grande sofferenza a causa dei rincari dei costi di produzione e degli aumenti delle spese energetiche, i fondi messi a disposizione sono 190 milioni, proprio per sostenere le imprese, con interventi per la riduzione dei costi del gasolio agricolo, dei trasporti e dell'alimentazione delle serre.
Nello specifico, per le aziende agricole e agri-meccaniche, oltre al credito di imposta per i costi energetici e del gas con il 30% e il 40% della spesa sostenuta, è stata ora riconosciuta, fino alla fine dell'anno, la riduzione dei costi del gasolio anche a fabbricati e serre, un credito di imposta pari al 20% per l'acquisto dl carburante agricolo, quest'ultimo da comprovare mediante le relative fatture d'acquisto, al netto dell'imposta sul valore aggiunto.
Viene inoltre innalzato l'importo massimo dei finanziamenti garantiti Ismea, con copertura al 100%, da 35.000 euro a 62.000 euro, relativamente al caro energia.
In generale le principali misure economiche contenute nel decreto Aiuti ter previste per famiglie e imprese sono:
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Bonus una tantum di 150 euro per chi percepisce redditi fino a 20mila euro l'anno (22milioni di persone interessate tra lavoratori dipendenti, pensionati, autonomi e incapienti);
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Proroga e rafforzamento del credito di imposta nei mesi di ottobre e novembre, con aliquota al 40% per energivori;
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Garanzia statale sui prestiti per le imprese che sono in crisi di liquidità per il caro bollette.