Pere e avocado sono frutti abbastanza simili, nella forma del prodotto e a livello di volumi commercializzati a livello globale. Ma il confronto si ferma qui. Sebbene i volumi di pere prodotti globalmente siano quasi tre volte quelli degli avocado, questi ultimi sembrano avere l’X factor, considerando il loro boom di produzione e consumo, la copertura mediatica e persino il numero di hit su Google. Il mercato globale delle pere è piuttosto stagnante e i produttori di questo frutto devono affrontare molteplici sfide, tra cui il cambiamento climatico, i problemi legati alla manodopera, l’aumento dei costi e il poco entusiasmo dei consumatori verso le pere. In occasione del recente congresso Interpera tenutosi a Rotterdam, nei Paesi Bassi, il settore internazionale delle pere ha discusso su come rimanere ottimisti in un contesto così difficile.
Sfide vecchie e nuove
Nonostante l'atmosfera positiva tra i partecipanti nel rivedersi dopo così tanto tempo, nuvole scure si sono addensate sulla sede dell'Interpera a Rotterdam. Il settore delle pere deve affrontare tempi difficili. Alcune sfide esistono da tempo, come la stagnazione del mercato, altre si sono aggravate negli ultimi due anni, come i costi alle stelle.
Gli alti costi di input, il cambiamento climatico e la manodopera sono tra le principali preoccupazioni per i pericoltori
A livello di coltivazione, l'aumento dei costi di quasi tutti gli input agricoli, inclusi fertilizzanti, fitofarmaci e diesel, presenta enormi sfide. Inoltre, la disponibilità di manodopera e i requisiti più rigorosi posti dal governo o dal settore del retail in materia di protezione delle colture, sono questioni cruciali. La protezione delle colture sta diventando sempre più un problema, ora che il cambiamento climatico sembra aumentare il rischio di parassiti e malattie.
Al congresso Interpera, il cambiamento climatico è stato indicato da alcuni relatori come una delle cause del forte calo della produzione italiana di pere. Lo studio sul settore olandese di pere e mele della Rabobank dell'anno scorso, ha mostrato che la redditività media dei coltivatori situati in regioni con carenza di acqua per l'irrigazione, è significativamente inferiore a quella dei coltivatori che operano in regioni con sufficiente acqua. La risorsa idrica è fondamentale per far fronte a eventi meteo come gelate tardive primaverili e siccità.
Le pere sono un prodotto lento a livello di sviluppo del mercato
Per importatori, esportatori e distributori di pere, i costi alle stelle di trasporto, casse di cartone e molti altri elementi essenziali, stanno ostacolando il commercio. Pertanto, diversi esperti intervenuti a Interpera, compreso il sottoscritto, hanno concordato sulla conclusione che il commercio internazionale è destinato a diminuire ulteriormente quest'anno e il prossimo. La produzione mondiale, il consumo e il commercio di pere sono da molti anni in una fase di stagnazione (cfr. figura 1). I principali mercati, tra cui l'Ue, la Russia, il Brasile e gli Stati Uniti, mostrano un calo delle importazioni (cfr. figure 2 e 3). L'unica eccezione è l'Indonesia, che ha notevolmente aumentato le importazioni di pere, provenienti soprattutto dalla Cina.
Nell’ambito di un mercato europeo stagnante, i Paesi Bassi e il Belgio hanno guadagnato delle quote di mercato sfruttando il calo della produzione di pere in Italia. Per gli esportatori dell'emisfero australe, le prospettive sul mercato europeo non possono che peggiorare, considerati gli elevati costi logistici e lo scarso interesse verso le pere da parte dei consumatori europei. L'attuale contesto inflazionistico potrebbe ridurre ulteriormente l’interesse dei consumatori, anche se non è ancora chiaro quale effetto avrà un budget più limitato sul consumo di pere. Uno dei relatori italiani ha affermato che le pere italiane hanno uno zoccolo duro di consumatori, la cui richiesta di pere non è influenzata dalle variazioni di reddito o di prezzo. In alcune ricerche che ho trovato su questo argomento, si afferma che il consumo di pere è fortemente influenzato dai prezzi di altri frutti concorrenti. Pertanto, semplicemente non sappiamo ancora cosa accadrà al consumo di pere nell'attuale contesto economico inflazionistico.
Rimanere propositivi
Come per molti altri frutti, c’è tanto di buono da dire sulle pere, in particolare sulle loro caratteristiche a livello di salute e sostenibilità. Ma l'industria semplicemente non comunica abbastanza, o non lo fa nel modo giusto. Questo è stato uno dei principali punti in discussione dell’evento Interpera. Uno studio Ecochain mostra che l'impronta di carbonio delle pere coltivate localmente è estremamente bassa, rispetto a mele e arance. Un rappresentante di un supermercato ha parlato delle possibilità di creare "nuove" occasioni per il consumo di pere, come a colazione. Nuove distintive varietà potrebbero anche creare più entusiasmo per la categoria delle pere. Altre iniziative proposte dai rappresentanti dell'industria delle pere hanno incluso il consolidamento dell'offerta per soddisfare meglio la domanda, il miglioramento della qualità e l'introduzione dei marchi.
Fonte: Rabobank