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Il 90 per cento delle famiglie italiane la acquista

Frutta secca: giovani ancora da conquistare del tutto

"Il 90% delle famiglie italiane acquista frutta secca, con frequenza mensile. Sul Consumer Panel consideriamo sia il prodotto confezionato di qualsiasi tipo sia la frutta secca a peso variabile, ossia quella che lo shopper acquista nel reparto ortofrutta pesandola oppure che è già pre-confezionata in formato take away dal retailer". A dichiararlo in un webinar tenutosi ieri, 7 luglio 2022, è stato Marco Pellizzoni (foto a lato), direttore commerciale GfK Consumer Panel Italia.

"La frutta secca è una categoria che in termini di penetrazione, frequenza e spesa media è importante, per il punto vendita. Mediamente una famiglia italiana spende 50 euro per frutta secca, confezionata o a peso variabile. Nell'ultimo anno, però, questa categoria non ha mostrato segnali di crescita, che sono più evidenti invece l'anno scorso, in particolare per penetrazione e spesa media. Dopo due anni molto positivi, ora si registra una normalizzazione o una contrazione di mercati, per via dei fenomeni inflattivi".


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Il mercato della frutta secca (confezionato+peso variabile) è particolarmente concentrato nei target più maturi. "Oltre il 60% dei volumi è sviluppato da shopper di oltre 55 anni - ha sottolineato Pellizzoni - E' perciò ancora tutto da conquistare il target dei giovani. Lo si può fare proponendo innovazione e andando a toccare le giuste corde dei giovani più attenti".

Peso variabile meno dinamico
"La frutta secca acquistata dalle famiglie italiane è per il 44% circa a peso variabile, con una spesa media che supera i 25 euro. Il dato è in calo, come per altre categorie dell'ortofrutta a peso variabile, sia in termini di penetrazione che di spesa media, perché lo shopper chiede sempre più servizio", ha spiegato il direttore commerciale GfK Consumer Panel Italia.

Nel peso variabile, le tipologie più penetrate sono: noci (25,7% delle famiglie italiane), castagne e marroni (18,7%), arachidi (8,4%), nocciole (6,5%), pistacchi (5,8%).

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"Oltre l'85% delle famiglie italiane acquista frutta secca confezionata per una spesa media, nell'ultimo anno, di quasi 40 euro, dato che in questo caso è in costante aumento (+5% rispetto a due anni fa)".

Penetrazione molto elevata per frutta secca sgusciata ed essiccata
Pellizzoni ha sottolineato che in termini di trend, si segnala la penetrazione molto elevata soprattutto per frutta secca sgusciata ed essiccata. "Il prodotto senza guscio mostra una penetrazione del 73%, amplificata rispetto a due anni fa. Si tratta di un numero altissimo e vuol dire che 3 famiglie su 4 acquistano questo segmento". Trend positivo anche sulla frutta essiccata. "C'è una contrazione di penetrazione rispetto allo scorso anno, ma restiamo su livelli più alti rispetto a due anni fa".


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Entrambi i segmenti mostrano una crescita della spesa media, rispetto al 2019, rispettivamente del 4 e e del 7%, per un valore di oltre 25 e 12 euro nell'arco dell'anno.

La canalizzazione vede nuovi protagonisti in crescita
"Negli ultimi due anni, il discount è arrivato quasi al 55% di penetrazione, era al 51% due anni fa. L'online ha raggiunto il 10%. Sono più in contrazione gli altri canali, in particolare gli ipermercati - ha evidenziato Pellizzoni - Per la frutta secca, discount e online sono quindi protagonisti nello sviluppo di penetrazione. E' importante quindi valutare sempre più una presenza omnichannel, investendo su tutti i canali possibili. Essendo lo shopper infedele, se questo non trova la categoria in un punto vendita, il rischio è di perdere un atto di acquisto".


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Le opportunità fuori casa
Ci sono grandi opportunità di sviluppo per la frutta secca anche fuori casa, in particolare nel mondo snacking. "Il 16% dell'intera popolazione italiana (circa 60 milioni di individui di qualsiasi età) consuma frutta secca fuori casa. Si tratta di una percentuale che supera categorie molto popolari tra gli italiani, come cioccolatini (10%), barrette ai cereali (11%), barrette/tavolette al cioccolato (13%), barrette energetiche (9%) e si avvicina al dato registrato da biscotti/wafer (20%). L'obiettivo per la frutta secca è di avvicinarsi al 37% di penetrazione delle patatine".

"E' un dato importante per la frutta secca - ha spiegato Pellizzoni - e fa intravedere grandi prospettive".

Il ruolo della sostenibilità
Il direttore commerciale GfK Consumer Panel Italia ha infine offerto un input sui nuovi trend. Primo fra tutti la sostenibilità. "Anche se è un momento difficile, non bisogna sottovalutare questa tendenza. Oggi, la priorità dei consumatori è rappresentata dal prezzo e abbiamo registrato anche la minore disponibilità dello shopper a investire di più in prodotti sostenibili".

"C'è però un target di ecoattivi, che in Italia pesa già più della media globale: il 26% delle famiglie italiane, contro il 22% di quelle internazionali, è disposto a spendere qualcosa in più per prodotti che abbiano caratteri di sostenibilità. Secondo le nostre ricerche, nell'arco dei prossimi tre/quattro anni questo dato tenderà a raddoppiare. Usare l'origine italiana come fattore di sostenibilità, aiuterà questa crescita. Il 58% delle famiglie italiane (contro il 36% globale) dichiara già che l'origine del prodotto è l'informazione che cerca di più sulla confezione per verificare la sostenibilità del prodotto".

"Nei due principali segmenti del confezionato, ovvero frutta e vegetali secchi e frutta disidratata/essiccata/ricoperta, si registra un'incidenza a valore sulle rispettive categorie più alta della media - ha concluso Pellizzoni - Nel comparto della frutta secca, quindi, ci sono già shopper attenti alla sostenibilità. Al di là del momento specifico che stiamo vivendo, se puntiamo su determinate caratteristiche percepite dallo shopper come sostenibili, si crea un trend positivo o un driver per l'ulteriore crescita dei brand italiani".

Per maggiori informazioni:
Daniela Mastropasqua
Business Development Manager | Consumer Panel & Services
GfK | Italia
+39 335 185 3430
daniela.mastropasqua@gfk.com