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Se ne è parlato in un evento organizzato da APOC

In futuro i produttori devono riappropriarsi dei mercati generali

"Recuperare la normalità e tornare a Berlino in presenza è qualcosa che aspettavamo da tempo. Farlo poi in un momento geopolitico complesso è ancora più importante. Il rialzo dei prezzi, a causa degli elevati costi di produzione, trasporto e materie prime, mette in difficoltà l'approvvigionamento alimentare. Perciò diventa importante incentivare l'incontro tra le filiere produttive e quelle distributive, in particolare con l'anello di congiunzione del mercato generale". Ha iniziato così Teresa Diomede, socia della Organizzazione di produttori APOC e responsabile ufficio commerciale zonale 1, moderando un dibattito organizzato a Fruit Logistica su ruoli, connessioni e visioni dei mercati generali e delle organizzazioni di produttori.

Evento che ha previsto l'intervento del presidente della Op APOC Angelo Garofano; del direttore coordinatore della Op Nicola De Santis; del responsabile logistica e qualità del Centro agroalimentare di Torino (CAAT) Daniele Gotto; del vicedirettore e direttore marketing del Centro agroalimentare di Bologna (CAAB) Duccio Caccioni.

"Negli ultimi due anni, abbiamo vissuto in semi-libertà e non ci auguriamo altro che tornare a riappropriarci di una libertà completa - ha dichiarato Angelo Garofano - Praticamente io sono nato in questa Op, e nel corso degli anni posso dire di aver assistito a una crescita esponenziale. Un grazie a tutti i soci che fanno parte della nostra base sociale e che contribuiscono al suo sviluppo ogni giorno".

Nicola De Santis ha sottolineato: "Nel 2021, al di sopra di tutte le aspettative, abbiamo realizzato un fatturato di 93 milioni di euro, il picco più alto raggiunto nei 44 anni di esistenza della Op. Annoveriano 990 produttori associati, 77 referenze con le quali lavoriamo tutti i giorni, 170mila tonnellate di prodotti destinati all'industria e 93.000 tonnellate destinate alla Grande distribuzione e ai mercati generali".

Ma il 2021 è stato un anno difficile per parecchie referenze, a causa delle sfide climatiche e di mercato. "Si è generata una tempesta perfetta - ha spiegato De Santis - Oltre al clima e alla pandemia, si sono aggiunti la mancanza di manodopera e problemi nella logistica. Il momento difficile che stiamo vivendo, oggi ci spinge a ragionare su: modalità di produzione, riducendo i costi e rimanendo eco-sostenibili; packaging accattivanti ed eco-compatibili; ridisegnare la logistica, rendendola più efficiente e meno impattante per l'ambiente; saldare intese e rapporti commerciali che diano stabilità e fiducia nel futuro. Costruire sinergie con il mondo distributivo e i mercati generali può essere quindi la strada giusta".

All'interno del settore ortofrutticolo, i mercati generali svolgono una funzione tra le più importanti, ovvero posizionare le merci sui vari canali di vendita. Duccio Caccioni e Daniele Gotto hanno descritto l'attività delle strutture mercatali a cui appartengono e i cambiamenti che sono avvenuti dagli anni '70-'90 ad oggi.

"Quello di Bologna è un mercato di re-distribuzione, con clienti da tutta Italia - ha affermato Caccioni (foto a lato) - Lavoriamo nell'area metropolitana di Bologna-Modena, ma abbiamo clienti in 18 regioni italiane. Oggi il CAAB commercializza annualmente circa 250mila tonnellate di prodotti e svolge una funzione logistica molto importante, in quanto è il punto di scambio tra le merci del sud e del nord Italia. Fino alla fine degli anni '90 se si voleva acquistare ortofrutta si doveva passare per i mercati generali. Successivamente si è avuta una evoluzione del sistema distributivo italiano, con la crescita esponenziale della Grande distribuzione. Oggi, meno del 50% dell'ortofrutta passa per i mercati generali, la restante percentuale è ad appannaggio della Gdo. Credo che le proporzioni si manterranno ancora per un po' di tempo, perché con la pandemia il settore al dettaglio si è consolidato. I mercati generali avranno una funzione più logistica che commerciale in futuro".

Gotto (foto a lato) ha dichiarato: "Il CAAT rappresenta il terzo centro mercatale in Italia per fatturato e merci commercializzate. Parliamo di oltre 550mila tonnellate di prodotti ortofrutticoli, che vengono distribuiti su tutta la rete di intese nelle regioni limitrofe, quali Valle d'Aosta e Liguria, ma anche in Francia, in Alta Savoia e regione di Marsiglia. Il tutto gestito da 80 grossisti e 130 produttori locali. Il CAAT sta investendo centinaia di migliaia di euro in innovazioni tecnologiche e nella creazione di un marketplace, dove piccoli ambulanti e aziende del canale Horeca, ad esempio, potranno interagire con la strutturale mercatale in maniera efficiente. C'è un progetto in atto anche in termini di efficientamento energetico, al fine di ridurre i costi. Inoltre, al CAAT il 13 maggio sarà organizzata un Open Day per i buyer della Grande distribuzione e in estate è previsto un incontro simile con i fornitori. Infine, di valore per il CAAT la collaborazione con l'agrifood & organic specialist Simona Riccio, sia dal punto di vista comunicativo che di marketing, in quanto vengono coinvolti tutti gli attori mercatali".

Parlando da responsabile dell'ufficio commerciale zonale 1 di APOC e da produttrice di uva da tavola del sud-est barese, Diomede ha commentato: "Ben vengano questi incontri di conoscenza. Molto spesso accade che noi soci non riusciamo a vendere come vorremmo le nostre produzioni, e non vediamo riconosciuto il valore economico e sociale delle nostre produzioni. Questo accade perché spesso non siamo informati e formati. Far parte di una Op può quindi rappresentare un'opportunità".

Infine, una nota sulla progettualità tra produttori, Op e grossisti. "Si pensa che i mercati agroalimentari siano delle strutture chiuse - ha sottolineato Caccioni - In realtà, nel 90% dei casi si tratta di proprietà pubbliche. Sono strutture anche aperte ai produttori, dove questi possono crescere attraverso collaborazioni con i commercianti o tramite la vendita diretta. In un futuro prossimo, è necessario che i produttori si riapproprino dei mercati generali. Ed è per questo che si terranno degli Open Day per i produttori, in modo da comprendere i meccanismi interni all'ingrosso".

A questo proposito, Teresa Diomede ha concluso informando i rappresentanti del CAAT e del CAAB che riceveranno un calendario produttivo di tutti i soci APOC. Gotto e Caccioni hanno risposto con un invito a visitare le due strutture mercatali, in un tour dedicato alla Op, "a suon di bagna cauda e tortellini".

Per maggiori informazioni:
Op APOC
Via R. Wagner K1 (P.co Arbostella)
84131 Salerno
Tel.: +39 089 331758
Web: www.apocsalerno.it