"E' inutile tergiversare: la situazione generale è molto complicata. Ostile, considerando le tensioni internazionali. La logistica è difficile e costosa, soprattutto quella marittima. I costi sono esplosi e si registrano difficoltà nell'approvvigionamento degli imballaggi, così come delle materie prime, quali plastica, carta e cartone. In questo momento risulta quindi complesso stare sul mercato. Le tensioni geopolitiche hanno riflessi negativi anche sui consumi", dichiara Fabio Zanesco (nella foto sotto), direttore commerciale VIP, l'Associazione dei produttori ortofrutticoli della Val Venosta.
"Detto questo, ovviamente continuiamo a vendere. I mercati sono volatili ed è difficile fare previsioni. L'embargo sui prodotti alimentari della Bielorussia dal primo gennaio 2022 ha rallentato il decumulo delle produzioni est-europee. I polacchi, ad esempio, esportavano prevalentemente in Bielorussia. A marzo sono stati introdotti nuovi metodi di pagamento/scambio in Egitto: ora, l'export delle nostre mele deve affrontare qualche difficoltà in più. Non parliamo di un blocco, ma essendo necessarie documentazioni che si aggiornano di continuo, le movimentazioni risultano molto più lente".
Il direttore commerciale di VIP sottolinea che le giacenze europee e italiane "sarebbero in ordine", ma sono presenti molti calibri piccoli e mele di seconda categoria, che da inizio anno "soffrono abbastanza per la carenza di sbocchi commerciali. Non ci sarà spazio per tutte le mele: le complicazioni sull'export colpiscono tutti e ci sono meno mercati su cui posizionare la merce". Diversa la situazione per il prodotto medio-grande, che segue la pianificazione, nonostante un leggero ritardo.
"Per quanto riguarda la merce convenzionale - afferma Zanesco - il quadro varietale è diversificato, considerando ormai conclusa, in questi giorni, la stagione delle Gala, con un andamento che è stato generalmente dinamico. Per il resto, abbiamo un paio di settimane di ritardo sulla pianificazione originale, a causa degli eventi degli ultimi mesi e di un consumo non entusiasmante, ma contiamo di poter recuperare in questa fase di alta stagione e nei prossimi mesi. L'unico dato positivo è certamente che ci aspettiamo meno mele in arrivo dall'emisfero sud in Europa, a causa delle complicazioni logistiche e dei costi elevati. Notiamo infatti che i nostri clienti mostrano una maggiore attenzione al prodotto europeo al momento, rispetto ad altri anni. Questo certamente può fornire alcuni spazi commerciali interessanti".
Zanesco evidenzia, inoltre, che fuori Europa alcune destinazioni stanno registrando buone performance. "Al momento stiamo lavorando bene in India, con la mela Red Delicious. Se si ha il prodotto giusto, il Paese è in grado di assorbire grossi volumi. La maggior parte dei mercati è però stagnante: il Nord Africa è diventato una destinazione complessa; in Medio Oriente la domanda è scarsa, perché le mele arrivano da tutto il mondo; la Cina ci è preclusa. Inoltre, l'emisfero sud ha grandi produttori e il trasporto costosissimo ci mette spesso fuori mercato o riduce comunque fortemente i volumi che possiamo caricare". Un embargo di qua, un problema logistico di là e, secondo Zanesco, "il mondo è diventato molto più piccolo, negli ultimi anni".
Si rimane in Europa, prevalentemente. "Da un lato questo va bene, perché il nostro assortimento è adatto per questa destinazione. Dall'altro, senza altri sbocchi commerciali per movimentare almeno 1 o 1,5 milioni di tonnellate di mele dall'Europa, per qualche referenza l'offerta supera di gran lunga la domanda".
"Con aprile, iniziamo un bimestre interessante in termini di referenze, destinate principalmente al mercato europeo, come Pinova e Bonita - puntualizza il direttore commerciale - E porteremo a termine la campagna delle principali mele Club, ovvero envy™, Ambrosia™ e la grande novità Cosmic Crisp®, lanciata a fine febbraio e che ha coperto una prima stagione commerciale di prova sui principali mercati. Kanzi® proseguirà invece la propria commercializzazione fino a metà giugno, in linea con le aspettative. Sulle mele club si può dire che la campagna sia stata soddisfacente, anche se non si può negare che il mercato sia stato in parte appesantito da un eccesso di calibri piccoli, che nel segmento premium non trovano la giusta valorizzazione".
"Il consumatore di questo segmento - sottolinea ancora Zanesco - si aspetta un prodotto perfetto anche dal punto di vista della dimensione, e per quanto sia importante puntare sul gusto, notiamo che è difficile trovare nuovi spazi commerciali nella parte alta della scala prezzi. Dovremo certamente lavorare meglio sulla segmentazione e coinvolgere i nostri clienti e consumatori in maniera più decisa sui progetti di innovazione varietale".
Sul biologico, situazione leggermente diversa
Passando al mercato del biologico, il quadro è parzialmente diverso, anche se gli eventi e le difficoltà che impattano su consumi, costi e distribuzione sono i medesimi.
"Per la prima volta abbiamo superato l'importante soglia delle 50.000 tonnellate di produzione - sottolinea Gerhard Eberhöfer (foto a lato), responsabile per il prodotto biologico - e ciò rappresenta certamente una sfida considerevole, ma le attuali condizioni specifiche del mercato del biologico europeo mi fanno essere moderatamente ottimista per la seconda parte della stagione".
"Oltre metà della nostra produzione è stata venduta come programmato entro fine marzo e, al di fuori di Golden e Red Delicious - che rappresentano una quota complessiva inferiore rispetto al convenzionale, ma al momento effettivamente non trovano sbocchi sufficienti sul mercato del fresco - i programmi per i prossimi mesi sono superiori alle aspettative. C'è da dire che, anche grazie alla ridotta raccolta in Germania e Svizzera, la richiesta è sostenuta, e notiamo anche un positivo ri-orientamento dei retailers europei verso il biologico continentale, piuttosto che guardare all'importazione da Paesi dell'Emisfero Sud".
"Da pochi giorni abbiamo iniziato la commercializzazione di Topaz, Pinova e Bonita, che riserviamo appunto per la primavera-estate, in modo da garantire continuità e il prodotto giusto per il clima che migliora. Stiamo lavorando quotidianamente per garantire la migliore qualità fino alla nuova raccolta - puntualizza Eberhöfer - nel breve, ma soprattutto nel medio-lungo periodo, grazie alla scelta di varietà adatte a una tenuta e conservazione fino al mese di agosto. In questo quadro, è ovvio che la finestra di opportunità commerciale per le produzioni biologiche importate via nave dai Paesi più lontani si ridurrà progressivamente, in favore del prodotto regionale ed europeo".
"Il mercato del biologico si sta progressivamente segmentando e quindi stiamo introducendo anche con questo metodo di coltivazione mele innovative come SweeTango®, Kanzi®, envy™, Ambrosia™ e Cosmic Crisp®. Quest'ultima è una novità assoluta e la commercializzazione inizierà nei giorni di Pasqua, con un portfolio di pochissimi clienti selezionati, per espandersi poi progressivamente nei prossimi anni", conclude Eberhöfer.