E' difficile prevedere cosa accadrà nel settore ortofrutticolo, ma è verosimile che questo non sarà un anno privo di sfide. Per il produttore e importatore irlandese, Donnelly Fruit and Veg, le sfide sono già iniziate.
"Ci sono già state interruzioni nella catena logistica dalla Spagna, dopo le recenti tempeste, che hanno ritardato gli arrivi dei prodotti ortofrutticoli. Ciò ha causato delle carenze temporanee e ha svuotato gli scaffali, ma siamo tutti sulla stessa barca e speriamo che la situazione migliori", spiega Paul Hussey, direttore commerciale senior presso la Donnellys Fruit and Veg.
Ci sono ancora alcune restrizioni in vigore in Irlanda per pub e ristoranti che devono chiudere alle 20, il che influisce sulla domanda di ortofrutta. Ci sono sempre più persone in isolamento, a causa dell'aumento del numero di positivi o di contatti stretti con infetti, il che sta causando una grave carenza di personale su tutta la linea. La prossima decisione sulle restrizioni ci sarà il 28 gennaio. "Speriamo in un allentamento e di iniziare a tornare a una sorta di normalità", ha affermato Paul.
"Le principali sfide che dovremo affrontare quest'anno riguarderanno molto probabilmente il prezzo. I costi energetici aumenteranno, il che renderà più costosi i prodotti nazionali e importati. Considerato che molti marchi propendono per gli imballaggi in cartone e i retailer cercano di utilizzare meno plastica, al crescere del prezzo del cartone, avremo un altro aumento dei costi. La manodopera, oltre a scarseggiare, è anche più costosa. Credo che ci debba essere una compensazione da qualche parte lungo la catena, per allentare la pressione sui prezzi".
La maggior parte degli ortofrutticoli irlandesi è stata importata dall'Europa attraverso il ponte terrestre del Regno Unito, ma questo non è più possibile da quando, a gennaio 2021, è entrata in vigore la Brexit.
“L’uscita dall’Ue ha reso il commercio molto più complicato, e ovviamente più costoso. Ora spediamo la maggior parte dei prodotti direttamente dalla Spagna e da altre parti del mondo, perché non vale la pena rischiare dei ritardi passando per il Regno Unito. Siamo un grande fornitore di zucche per il mercato irlandese, il 70% delle quali proviene dal Regno Unito. L'anno scorso è stato l'anno più impegnativo che abbiamo mai avuto per l’importazione delle zucche, a causa delle nuove procedure previste dalla Brexit".