Il problema non è solo coltivare, ma avere i canali giusti dove collocare il prodotto che poi si raccoglie. La Grande Bellezza Italiana (LGBI) pare avere la soluzione per entrambi i nodi. "Entro un paio d'anni - afferma Leonardo Odorizzi - avremo un centinaio di ettari di melograni in produzione. Le potenzialità produttive saranno attorno alle 400 tonnellate. Ma quello che più conta è avere la strada giusta aperta lungo la filiera per collocare il prodotto. Sarebbe da stolti piantare e non sapere a chi vendere. Come LGBI, invece, prima mettiamo in piedi una programmazione seria e accordi commerciali preventivi, e solo in base a quelli potenziamo la produttività".
La raccolta è iniziata da qualche giorno e andrà avanti fino ai primi di dicembre. La commercializzazione invece proseguirà fino a febbraio. Ogni frutto ha il sigillo di garanzia: il marchio de La Grande Bellezza Italiana, che garantisce tutta la filiera. Non è una novità, infatti, che specie su questo articolo i consumatori prediligano il prodotto nazionale (cfr. FreshPlaza del 15/10/2021).
"Grazie alla nostra rete di imprese - aggiunge Odorizzi - riusciamo a soddisfare la Gdo su gran parte del paniere ortofrutticolo, con continuità e qualità. Facendo programmazione a inizio anno si stabiliscono prezzi che poi non subiranno andamenti oscillatori, né quando il mercato è in forte richiesta e le quotazioni salgono, né quando c'è stasi e i prezzi calano. Avere una programmazione che garantisce costanza è un bene sia per chi acquista, sia per chi vende".
I produttori di melagrane che fanno capo a LGBI sono in Puglia, in provincia di Taranto. Le tecniche colturali prevedono la pacciamatura e lo sfalcio dell'erba, in modo da non utilizzare diserbanti; una lotta integrata che riduce al minimo l'uso di interventi di sintesi e la raccolta solo al momento opportuno per arrivare alla giusta maturazione.
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