La pioggia ha influito notevolmente sulla coltivazione della cipolla europea di quest'anno. Questo secondo Kees van den Bosch della società commerciale Freeland, nei Paesi Bassi. "Intere regioni sono state allagate. C'erano cipolle prima e dopo la pioggia. Quelle prima erano belle e marroni, ora ci sono solo quelle di dopo la pioggia".
"Sono curioso di vedere come si svilupperà il raccolto in termini di shelf life. Cominciano ad arrivare notizie, ma dovremo vedere com'è la situazione negli altri Paesi europei. Abbiamo anche inviato meno cipolle in Svezia. E' difficile dire se a causa della pandemia o delle migliori condizioni di coltivazione e conservazione. Tuttavia, quest'anno le esportazioni verso la Scandinavia sono state drasticamente inferiori".
Le cipolle sono un prodotto molto richiesto alla Freeland, durante tutto l'anno. Oltre alle cipolle olandesi, questa azienda specializzata in ortaggi coltivati in pieno campo si rifornisce dall'India e dall'Egitto. "Ci distinguiamo con una fornitura di cipolle dorate, bianche e rosse per tutto l'anno. Puoi farti un nome, con le cipolle bianche. E' un prodotto con una distribuzione separata, destinato soprattutto al canale Horeca", continua Kees.
"Le importiamo dall'India vanno da febbraio a giugno. Successivamente, sono disponibili quelle dell'Europa meridionale. Hanno provato a coltivarle anche nei Paesi Bassi, ma non sono mai decollate. L'anno scorso è stato strano per le cipolle rosse d'importazione. Le cipolle rosse olandesi sono rimaste disponibili tutto l'anno. E non c’è quasi stata domanda per quelle importate, a causa del Covid-19 e delle speculazioni sui prezzi".
La stagione delle cipolle di quest'anno è iniziata con prezzi piuttosto bassi, intorno a 0,14 euro. E da allora non è successo molto, sul mercato. La Freeland limita le sue vendite al mercato europeo. "Esportiamo quantità minime di cipolle al di fuori dell'Ue. Ma non ambisco al commercio africano su larga scala. Ho vissuto la debacle della Russia. Non voglio iniziare a vendere all’estero alla mia età. Lo farà la prossima generazione, se vorrà", conclude Kees.
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