Dopo circa 12 mesi, l'incubo dei rincari sembra ancora non terminare e, alla lunga lista, si sono aggiunti anche gasolio e benzina. Negli ultimi giorni, infatti, i carburanti stanno registrando dei prezzi record che non si vedevano dal 2014, in particolar modo per la benzina. Una situazione che sicuramente non aiuterà l'economia nazionale, la quale è in forte ripresa dopo la crisi sanitaria. Alcuni esperti hanno però previsto un'ulteriore crescita dei prezzi alla pompa di circa 0,05 €/l, per la fine dell'anno.
Sul sito del Ministero della Transizione Ecologica vengono riportati gli ultimi prezzi medi settimanali dei carburanti e combustibili (Clicca qui per visualizzarli), con valori che superano anche il +8% di rincari. Il gasolio è arrivato a costare 1,516 €/l mentre per la benzina si toccano facilmente i 1,67 €/l (cifre riferite al self-service).
Aumenti che pesano non solo sulla contabilità familiare, ma specialmente sulle imprese, già in difficolta per i notevoli rincari delle materie prime. Spesso, l'aumento del costo del gasolio per l'autotrasporto si ripercuote sul prezzo alla vendita dei prodotti, tra i quali rientrano anche quelli ortofrutticoli e per i quali il costo della logistica incide per circa il 35% sul prezzo finale.
"Per il momento - ci spiegano dalla ditta Masseria Fruttirossi - le tariffe delle aziende di autotrasporti sono rimaste simili a quelle dello scorso anno, seppur vedono un lievissimo incremento. Ma gli effetti di quest'ultimo scenario sui carburanti si vedranno non prima delle prossime 2-3 settimane, quando le ditte potrebbero comunicarci un aumento dei costi per tratta. In ogni caso, se i rincari rimarranno di portata ridotta, non credo che tale situazione andrà a incidere sui prezzi finali dei prodotti".
I rincari d'autunno sui carburanti spaventano le associazioni di categoria, che hanno già chiesto al Governo interventi mirati e immediati, proprio come si sta facendo per gli aumenti in bolletta di luce e gas, previsti dal primo ottobre.