"Il caldo di quest’estate anticipa, presumibilmente alla prima decade di agosto, i primi stacchi di uva Italia a marchio Igp di Canicattì": è quanto emerso da un'intervista al presidente del consorzio di tutela del prodotto, Salvatore Lodico, il quale ha ripercorso, attraverso alcuni ricordi personali, l’importanza socioeconomica dell'uva da tavola per il territorio di produzione.
Salvatore Lodico
"I vagoni ferroviari venivano caricati di uva da tavola nei magazzini situati nel centro città - ha esordito Lodico - e la merce veniva coperta di ghiaccio perché potesse mantenersi durante il viaggio verso il nord Italia. Questo succedeva fino alla metà inoltrata degli anni '70, nel pieno del boom economico. A quei tempi (nel '77), con il corrispettivo del prezzo che si poteva pagare per i frutti di un vigneto di mille piante era possibile acquistare un appartamento; oggi la vendita in campo per l'uva di prima scelta vale dai 18 ai 25mila euro (lordi). Questo per dimostrare quanto siano cambiati i tempi e come, nel corso degli anni, si siano persi valore e valori legati a questo settore. Certo, anche a quei tempi non era tutto rose e fiori: sulla scorta di alcune speculazioni, diverse aziende dovettero dichiarare fallimento e così accadde anche Canicattì, nel suo piccolo, dove si ebbe una sorta di venerdì nero, con episodi tristi".
"Il consorzio oggi annovera sempre più nuovi associati, tra produttori e confezionatori - ha proseguito il presidente - per un totale di 90 soci complessivi e molte pratiche di adesione in itinere. Siamo una realtà moderna e vitale, che si consolida nella tradizione. Purtroppo non siamo riusciti, a causa della pandemia, a realizzare le manifestazioni promozionali che avevamo programmato: a ciò si aggiunge l'impossibilità di partecipare alle fiere di settore, quali Fruit Logistica e Fruit Attracion, che non hanno avuto luogo. Vedremo l'evolvere della situazione per valutare se e come andare in futuro a Berlino e Madrid".
Panoramica del territorio. Sullo sfondo, un vigneto Igp di Canicattì
"C'è tanta voglia di ripartire - ha aggiunto Lodico - e, soprattutto, c'è tanto da lavorare. La stagione commerciale che è in procinto di iniziare, con la nostra monovarietà di uva Italia a marchio Igp, si prospetta davvero bene, anche se il forte caldo delle scorse settimane ha fatto anticipare la raccolta alla prima settimana o decade di agosto. Lo stadio fenologico è perfetto: gli acini sono ben formati e i grappoli sono piuttosto omogenei. Sul piano commerciale, prevediamo un ottimo riscontro, grazie alla riconoscibilità che il marchio conferisce a un prodotto storico e di alta qualità come il nostro, con il suo inconfondibile gusto di moscato. D'altra parte le tecniche di produzione, sempre nel rispetto del disciplinare Igp, sono sempre più performanti e tendenti a una crescente sostenibilità, grazie alla continua riduzione nell'uso di agrofarmaci. I nostri consorziati producono con un limitato numero di residui. La soglia si attesta mediamente a un 30% al di sotto dei limiti minimi imposti dal già rigoroso disciplinare regionale".
"Quest'anno, dunque, non mancheranno quantità e qualità - ha rimarcato Lodico - quel che manca invece è la manodopera: un problema che attanaglia tutti i settori dell'agricoltura. Inoltre, la pressione burocratica che pesa sulla gestione dei lavoratori stessi è indescrivibilmente e inutilmente complicata. Bisognerebbe incentivare i giovani con politiche attive del lavoro, basate sulla professionalizzazione delle mansioni necessarie in agricoltura. Gli incentivi andrebbero poi erogati sulla base dei risultati raggiunti".
"Altro enorme problema è il rincaro dei materiali che va dal 30 al 50% a seconda che parliamo di packaging o materie plastiche. Ultimo ma non meno importante nodo sono i rincari nella logistica e nell'autotrasporto, da cui dipendiamo integralmente per muovere le nostre merci, dovuti al caro carburanti. Bisogna ritornare a produrre in Italia tutto ciò che siamo in grado di produrre, lasciando all'import le quote non essenziali. Non si tratta di protezionismo commerciale, ma di sopravvivenza, come ci ha fin troppo bene insegnato il Signor Covid-19".
Per maggiori informazioni:
Salvatore Lodico
Consorzio per la Tutela e la
Promozione dell'uva da tavola
di Canicattì I.G.P.
C.da Carlino, snc
92024 Canicattì (AG) - Italia
+39 333 2454985
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