"Le cocomere tagliate a fette crescono sempre di più, nei consumi: è un trend ormai consolidato". Lo scrive Giampaolo Ferri, responsabile acquisti per Coop Alleanza 3.0 il quale, da buon emiliano di Reggio Emilia, chiama le angurie 'cocomere' o, al massimo, al maschile 'cocomeri'.
Angurie a fette a temperatura ambiente (foto d'archivio). Un problema delle angurie a fette nei punti vendita, però, è dettato dalla loro conservazione: per garantirne la qualità, servirebbe porle in un banco refrigerato e non tenerle a temperatura ambiente, come sottolineato dal ricercatore Pietro Rocculi (cfr. notizia precedente)
"Vorrei lanciare uno stimolo alla produzione - aggiunge Ferri - per migliorare un aspetto e andare incontro alle esigenze dei consumatori: possibile che dopo il 20-25 agosto non si riesca più ad avere un prodotto di qualità, all'altezza di quello dei mesi precedenti? E' così anche per le midi e per le baby. Invece, per esperienza, fino alla fine del mese di settembre ci sarebbe spazio per le vendite di angurie".
Giampaolo Ferri
Complice il gran caldo, nelle ultime settimane le vendite di angurie sono schizzate in alto. "Dopo un maggio sottotono - sottolinea Ferri - c'era una certa preoccupazione per una stagione che, ogni anno, s'accorcia sempre di più, e che soffre in maniera netta degli eventi climatici avversi. La stagione in corso ci dirà anche se la leadership delle Crimson sarà confermata o se invece continuerà l'avanzata inarrestabile, come sta avvenendo da diversi anni, delle nuove varietà 'midi nere' (anche brandizzate) e 'baby' (anche queste brandizzate) che stanno 'rubando' quote a tutte le vecchie tipologie".
Conclude il buyer: "Il tutto deve essere condito da prezzi soddisfacenti per tutti: produttori e clienti, evitando i prezzi stracciati tipo 'saldi di fine stagione', come avviene sulle varierà classiche a ferragosto".