Piccole ma gustose perle di sapore, accuratamente selezionate a partire dalla scelta varietale e successivamente trasformate in confetture di more e lamponi. Si tratta di produzioni ottenute da
fertili terreni ereditati dalla famiglia, che rischiavano l'abbandono se non fossero stati riportati in vita da Flavia Ferdinandi, avvocato di professione e titolare, insieme al marito, dell'omonima azienda agricola.
"Sentire forte il contatto con la natura e i suoi ritmi stride molto con la vita frenetica della città. Abbiamo tante cose da imparare dalla tradizione che, soprattutto in agricoltura, vede un ritorno a una condizione più sostenibile per l'uomo e per l'ambiente". Così Flavia Ferdinandi, nel raccontare i primi passi che hanno dato il via alla sua azienda di produzione e trasformazione di frutti di bosco.
"Dopo vari tentativi, abbiamo capito che, per la tipologia dei nostri terreni, la varietà che meglio si adattava alla coltivazione era la Buckingham Tayberry: un incrocio tra una mora e un lampone, che risulta di maggiori dimensioni rispetto ai prodotti di partenza e le cui caratteristiche sono la robustezza, il gusto di una mora, e l'aspetto del lampone da cui prende il colore rosso vivo".
"I nostri prodotti sono coltivati e processati in modo naturale. Ecco perché, pur trattandosi di piccoli quantitativi, non abbiamo il problema di posizionarli sul mercato. Certo, l'attenzione è massima in ogni passaggio della filiera, anche perché l'obiettivo della nostra attività è anche contribuire a coinvolgere i consumatori verso la piena consapevolezza che leggere bene gli ingredienti riportati in etichetta sia fondamentale per la salute".
"Faccio l'avvocato e conosco bene le mistificazioni che si celano dietro l'indicazione di origine delle materie prime. Recenti ricerche hanno fatto emergere l'esigenza, da parte di chi acquista, di avere informazioni sempre più precise e dettagliate sui prodotti che porta in tavola. Sono del parere che, tra i parametri di qualità dei trasformati, anche l'etichetta in chiaro costituisca un aspetto importante e non solo nei casi di allergie o intolleranze alimentari o di ingredienti poco salutari".
La produzione delle confetture è artigianale: quindi basse temperature e cottura rapida per mantenere inalterate qualità e caratteristiche organolettiche dei frutti. Il risultato è un prodotto spalmabile di media densità, poiché le confetture non contengono pectina o addensanti artificiali. Le confetture vengono dolcificate utilizzando piccole quantità di zucchero e invasettate in vaso vetro da 160 grammi.
"La commercializzazione dei prodotti - spiega Flavia Ferdinandi - punta a negozi specializzati e gastronomie e tra poco anche alle vendite online, appena sarà in linea il nuovo sito aziendale. Per i trasformati, ma anche per il fresco, non sono mancati i contatti con la grande distribuzione, ma non sono andati a buon fine per via di prezzi troppo a ribasso. In futuro c'è l'idea di esportare all'estero i nostri trasformati, anche se siamo consapevoli di non disporre ancora di volumi tali da soddisfare una domanda internazionale".
"Nell'ottica dell'innovazione coltiviamo da tre anni anche lo zafferano con ottime richieste di mercato sia interno che nazionale. Tra i progetti futuri, c'è quello di ampliare la linea dei trasformati con succhi e confetture di melagrana. Una referenza che non abbiamo ancora potuto lanciare, poiché la gelata di fine marzo ha rovinato tutta la produzione nel pieno della fioritura, proprio nel primo anno di raccolta".
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