"La burocrazia e un sistema scolastico e universitario ormai superato stanno causano la perdita di competitività del comparto agricolo e ortofrutticolo italiano. Serve una profonda riorganizzazione, a tutti i livelli". Così l'economista Stefano Zamagni ha aperto ieri, 17 dicembre 2020, i lavori del tradizionale convegno organizzato da www.consulenzaagricola.it
Il professor Stefano Zamagni. Lo staff di Agrilinea ha curato le riprese e la trasmissione online
"Il modello tayloristico applicato all'istruzione, all'Università, è totalmente fuori tempo. Occorre sviluppare la creatività degli studenti e prepararli alla capacità innovativa di cui le aziende hanno bisogno. Serve un nuovo modello universitario, in grado di preparare davvero i giovani al mondo del lavoro. Allo stesso modo, la burocrazia blocca lo sviluppo e l'innovazione".
Come diceva Aristotele, ha spiegato Zamagni, "serve conazione, vale a dire conoscenza e azione: l'una non può fare a meno dell'altra e viceversa".
Un momento del convegno, trasmesso in diretta
Zamagni ha sottolineato che le imprese devono trarre insegnamento da questa pandemia: "Fra 9-10 anni, ce ne sarà un'altra. Non lo dico io, ma gli esperti di questo campo. Quindi occorre rendersi conto di ciò e prepararsi. Ma a oggi la gestione della pandemia, a livello economico, ha avuto lacune. Prima di tutto, nella cabina di regia servono anche degli imprenditori e degli economisti: politici, medici e virologi non possono conoscere le dinamiche delle imprese e dell'economia. In secondo luogo, è necessario procedere con il modello dell'alluvione: appena l'acqua rientra negli argini, servono interventi per rafforzarli ed evitare di nuovo il disastro".
E, infine, "serve un bagno di umiltà - ha concluso Zamagni - perché le sofferenze insegnano, come scriveva Erodoto. Umiltà è una parola che deriva da humus, terra: così come l'agricoltore ha i piedi per terra, occorre che la gestione delle situazioni più difficili sia portata avanti con umiltà, prudenza e buon senso".