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La Ciliegia di Vignola IGP vola in alto

E' terminata da qualche giorno, sembra bene, la raccolta delle ciliegie nel comprensorio di Vignola (provincia di Modena). Abbiamo chiesto un parere sull'andamento della campagna 2020 a due esperti, Stefano Lugli dell'Università di Modena e Reggio Emilia e Walter Monari del Consorzio della ciliegia IGP Vignola. 

Come è andata in termini produttivi e qualitativi la stagione ciliegie?

"Circa le quantità" precisa Lugli "si è registrato un calo produttivo generale del 45%, conseguenza delle due gelate primaverili che hanno interessato per lo più la parte nord ovest del comprensorio e le varietà a fioritura precoce, e in piccola parte a causa delle piogge verificatesi nel periodo centrale di giugno. Nelle altre aree il gelo ha avuto un'incidenza minore, con un effetto diradante e benefico che ha ridotto il carico di frutti per albero migliorando la qualità delle ciliegie. Successivamente, le condizioni meteo sono risultate ottimali nella prima fase di sviluppo dei frutticini e in quella finale di maturazione delle drupe: temperature massime contenute, buona escursione termica giorno/notte, luminosità ottimale, bassa umidità dell'aria, ventilazione frequente, tutti questi fattori hanno influenzato positivamente migliorando notevolmente i parametri qualitativi, ovvero pezzatura, consistenza, brillantezza e sapore delle ciliegie".

Il marchio IGP Vignola è oramai a regime. E' stato un percorso agevole?

"Costruire un marchio" spiega Monari, direttore del Consorzio Ciliegia di Vignola "richiede anni di lavoro. Siamo partiti nel 1965 costituendo un consorzio che ha delimitando l'areale di produzione, ha redatto un disciplinare di produzione, ha reso operativo un servizio tecnico-commerciale che opera nella politica di sensibilizzazione, nel controllo della qualità e interviene nelle sanzioni per chi non rispetta il disciplinare. Con gli anni siamo riusciti a farci conoscere dal consumatore come marchio Vignola, sinonimo di prodotto di alta qualità. Si è chiuso il cerchio con l'avvento del IGP nel 2013. Ora marchiamo il 65-70% del prodotto con l'obiettivo di arrivare almeno all'80% di prodotto commercializzato a marchio IGP Vignola".

Quali vantaggi può offrire al produttore e all'intera filiera ciliegio il marchio Vignola IGP?

"Il marchio IGP Vignola non è solo garanzia di territorialità ma anche e soprattutto di alta qualità del prodotto ciliegia" prosegue Lugli. "Credo che la chiave di svolta del successo dell'IGP Vignola sia stato il recente aggiornamento del disciplinare di produzione con l'introduzione di alcune novità varietali di sicuro interesse per i produttori, i confezionatori ed anche per i consumatori. Inoltre, l'IGP Vignola paga ed anche bene! Infatti, da una analisi condotta in questa annata sui prezzi alla produzione liquidati dal mercato di Vignola, il marchio IGP rende un 10-30% in più rispetto alle altre ciliegie di qualità a marchio Tentatrici e ad altri marchi aziendali".

"Pertanto" conclude Lugli "tanto di cappello ha chi ha saputo creare, sviluppare e condividere all'intera filiera un prodotto di qualità elevata e garantita, conosciuto e apprezzato anche oltre confine, come appunto la Ciliegia di Vignola IGP. Un bell'esempio di come le politiche a marchio, se gestite bene e in sinergia, possono portare benefici a tutto il nostro territorio. Diversamente da altre produzioni OF regionali e nazionali a marchio IGP-DOP che, di fatto, esistono solo sulla carta o nelle belle parole spese da politici e manager, la Ciliegia di Vignola IGP rappresenta di fatto un modello virtuoso che andrebbe ulteriormente valorizzato, premiato e sostenuto, non soltanto con interventi rivolti alla promozione del prodotto. Servirebbero investimenti mirati alle innovazioni, di prodotto e di processo, verso produzioni sempre più sostenibili e di qualità". 

Data di pubblicazione: