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Approvati sostegni contro Sharka, Tristeza e Malsecco

Aiuti per la frutticoltura e l'agrumicoltura siciliana

Il rischio di calamità naturali, di avversità atmosferiche ed eventi catastrofici, di fitopatie, rende gli operatori del settore primario particolarmente esposti a perdite del potenziale produttivo. Nel contesto frutticolo e agrumicolo, pertanto, si è reso indispensabile ripristinare il livello di competitività per quelle imprese che devono far fronte ai danni derivanti da elementi che è sempre più difficile da gestire. In tal senso, la Regione Siciliana è intervenuta in soccorso delle aziende. Per capire le modalità di accesso alle provvidenze, abbiamo contattato Dario Cartabellotta, dirigente generale dell'Assessorato all'Agricoltura.

Dario Cartabellotta

"Sulla base del Programma di Sviluppo Rurale della Regione Siciliana PSR Sicilia 2014/2020 – ha detto il dirigente generale - è stata attuata la sottomisura 5.2 'Sostegno a investimenti per il ripristino dei terreni agricoli e del potenziale produttivo danneggiati da calamità naturali, avversità atmosferiche ed eventi catastrofici'.

Ma quali sono i margini d'intervento previsti dalla misura in questione?
"Gli interventi saranno rivolti agli investimenti per il ripristino di impianti arborei a destinazione produttiva – ha risposto Cartabellotta - danneggiati dai seguenti patogeni: con riferimento al pero il batterio Erwinia amylovora, alle drupacee il virus della Sharka (PPV), per gli agrumi il virus della Tristeza (CTV) e il malsecco degli agrumi Plenodomus tracheiphilus. In sostanza, si tratta di fornire sostegno agli investimenti per il ripristino dei terreni agricoli e del potenziale produttivo, danneggiati da avversità abiotiche quali calamità naturali, avversità atmosferiche, eventi catastrofici, o da avversità biotiche (calamità naturali da fitopatie o epizoozie). In questo modo, si vuole rispondere al fabbisogno di favorire l'accesso agli strumenti di gestione del rischio alle imprese. Inoltre, si è voluto rispondere alla priorità trasversale dell'adattamento al cambiamento climatico e, indirettamente, agli obiettivi ambientali".

In conformità all'art. 2 del Reg. (UE) n. 1305/2013, si considera "Calamità naturale" un evento naturale, di tipo biotico o abiotico, che causa gravi turbative dei sistemi di produzione agricola o dei complessi forestali, con conseguenti danni economici rilevanti per il settore agricolo o forestale.

Sopra: limone colpito dal Malsecco (immagine di repertorio). Questa terribile malattia, importata dalla Grecia negli anni Trenta, ha condizionato lo sviluppo della coltura. Accertati gli insuccessi della lotta chimica, si è imposto l'utilizzo di varietà resistenti tipo "Monachello", ma con resa in succo e acidità ridotti rispetto al limone "Femminello" e quindi di qualità inferiore. 

Chi sono i potenziali beneficiari?
"I beneficiari della sottomisura – chiarisce il manager pubblico - sono gli imprenditori agricoli o loro associazioni. La normativa di riferimento per la definizione di imprenditore agricolo, è costituita dall'articolo 2135 del codice civile. Nel caso di imprese agricole associate, i titolari delle stesse devono essere imprenditori agricoli".

Di quale importo parliamo complessivamente?
"La dotazione finanziaria del presente Bando – dice Cartabellotta - per il ripristino dei terreni agricoli e del potenziale produttivo danneggiati da calamità naturali, avversità atmosferiche ed eventi catastrofici è pari a 10 milioni di Euro. La domande devono essere presentate, utilizzando esclusivamente il modello predisposto dall'Amministrazione, esclusivamente tramite il portale SIAN e imputata informaticamente a: Regione Siciliana Dipartimento Regionale Agricoltura, Ispettorato dell'Agricoltura competente per Territorio, dal 15 giugno 2020 al 31 ottobre 2020".

Soddisfazione è stata espressa dall'assessore all'Agricoltura, Edy Bandiera che, oltre ad aver dato l'input politico - amministrativo al provvedimento, ha rivolto "un sentito ringraziamento anche al CREA di Acireale, per aver fornito il know how tecnico-scientifico nell'individuazione delle varietà di portinnesti per il reimpianto e la riconversione varietale".