Iscriviti alla nostra newsletter giornaliera e tieniti aggiornato sulle ultime notizie!

Iscriviti Sono già iscritto

State utilizzando un software che blocca le nostre pubblicità (cosiddetto adblocker).

Dato che forniamo le notizie gratuitamente, contiamo sui ricavi dei nostri banner. Vi preghiamo quindi di disabilitare il vostro software di disabilitazione dei banner e di ricaricare la pagina per continuare a utilizzare questo sito.
Grazie!

Clicca qui per una guida alla disattivazione del tuo sistema software che blocca le inserzioni pubblicitarie.

Sign up for our daily Newsletter and stay up to date with all the latest news!

Registrazione I am already a subscriber
Charles Gantz - Anlin Shipping

Le prime mele spedite con break bulk nel Regno Unito sono indicative del cambiamento nelle spedizioni

Mentre solitamente la compagnia navale Anlin Shipping non calcola nel suo bilancio le navi cargo nel mese di aprile, quest'anno tre dei loro vascelli hanno già trasportato 15.000 pallet in due settimane e mezzo, a Rotterdam e San Pietroburgo, con carichi di pompelmi, limoni, agrumi sudafricani, e una limitata quantità di Navel.

Altrettanto insolito è stato il trasporto caricato a metà aprile sulla Crown Garnet, con poco meno di 2.000 tonnellate di mele trasportate dal Regno Unito sottocoperta.

"E' stata la prima volta dopo molto tempo che non caricavamo un volume di mele come questo", spiega Charles Gantz, amministratore delegato della Anlin Shipping. "Di solito trasportiamo mele e pere nei container, sul ponte. L'impatto che stanno avendo le attuali interruzioni nella disponibilità di spazi liberi di carico merci è tale che gli esportatori sono stati disponibili a trasportare le mele sottocoperta e con grande successo".

La Wild Peony è partita la settimana scorsa dal Sudafrica con un carico pieno di agrumi per l'UE e la Russia

C'è sicuramente un cambiamento in corso, dai container alla spedizione convenzionale, dice Gantz, risultato di una combinazione di fattori: disponibilità dei container, congestione nei porti, carichi arretrati che devono essere portati a termine. Il cambiamento ha spinto Mitchell Brooke, responsabile della logistica presso l'Associazione dei coltivatori di agrumi, a sottolineare che la Wild Peony, una nave della Reefer Alliance partita la settimana scorsa in Sudafrica, è stata probabilmente la prima nave dopo molto tempo, a trasportare un carico pieno di agrumi per l'UE e la Russia.

"C’è un trasporto container sul ponte che è diventato abituale, molto più di una stagione normale. Il servizio si basa sul nostro modello FDD (Fast, Direct, Dedicated), destinato al 100% alla frutta, quindi diretto a destinazione. Carichi diretti per Rotterdam o San Pietroburgo o, più avanti nella stagione, Lisbona. I due vantaggi che i clienti ottengono da noi sono l'integrità del programma e del servizio. Se diciamo che carichiamo il primo giorno del mese, è esattamente quel giorno che carichiamo, e per gli esportatori che gestiscono i programmi di fornitura ai supermercati è molto importante pianificare in anticipo ed essere certi sulle date di arrivo".

"Sì, abbiamo anche noi le nostre difficoltà per mantenere la completezza del programma e non sempre tutto procede come previsto, ma ci sforziamo di risolvere e gestire queste sfide al meglio delle nostre capacità".

Il prezzo del carico break bulk per gli agrumi è inferiore

Il calo del prezzo del petrolio rende una spedizione break bulk di agrumi più competitiva, in termini di costi per cartone, rispetto alla spedizione in container, aggiunge Gantz, nonostante il fatto che le navi break bulk abbiano caricato meno cartoni per pallet, a causa dei limiti di altezza del ponte. "Anche senza il Coronavirus, il fatto che siamo più competitivi sul prezzo, soprattutto fino alla fine di luglio, va a nostro favore".

"E poi ci sono i costi nascosti delle inefficienze che sfuggono al controllo, come la decongestione al porto o il prodotto che rallenta gli impianti di confezionamento". Ci sono impianti di imballaggio di mele nel Capo Occidentale, con frutta per l'Estremo Oriente e il Medio Oriente, che non lavorano a causa della carenza di container, e così via. 

La decisione di passare dai container al break bulk ha una componente psicologica, dice Gantz, perché quando una nave convenzionale arriva con 4.000 pallet sembra un volume enorme rispetto alla dispersione dei container che arrivano su diverse navi ma, in realtà, se si calcolano i pallet come container, i volumi sono completamente in linea.

Le navi della compagnia possono trasportare circa 4.500 pallet sottocoperta e 1.500 pallet in container (di cui sono proprietari) sopra la piattaforma, circa 6.000 pallet a spedizione, impiegando pallet di altezza standard.

Per quanto riguarda l'entità effettiva della carenza di container, Gantz dice che i rapporti variano. Alcuni grandi esportatori che di solito richiedono circa un centinaio di container alla settimana sono riusciti a riceverne solo un terzo, mentre altri non segnalano problemi nel reperire ciò di cui hanno bisogno, ma potrebbero avere problemi con altre interruzioni dei servizi.

"Questi sono momenti molto difficili. Le aziende agricole hanno le loro difficoltà nel proseguire le operazioni, gli esportatori sono molto sotto pressione nel servire i loro mercati e far proseguire i programmi. L'unica cosa da fare è andare avanti e, per questo, la Reefer Alliance (Seatrade e Baltic Shipping) e il suo modello e servizio specializzato di reefer sono ben attrezzati per offrire al settore una piattaforma di spedizione alternativa".

Per maggiori informazioni:
Charles Gantz
Anlin Shipping
Tel: +27 21 914 3979
Email: Charles@anlin.co.za
https://www.anlin.co.za/

Data di pubblicazione: