Iscriviti alla nostra newsletter giornaliera e tieniti aggiornato sulle ultime notizie!

Iscriviti Sono già iscritto

State utilizzando un software che blocca le nostre pubblicità (cosiddetto adblocker).

Dato che forniamo le notizie gratuitamente, contiamo sui ricavi dei nostri banner. Vi preghiamo quindi di disabilitare il vostro software di disabilitazione dei banner e di ricaricare la pagina per continuare a utilizzare questo sito.
Grazie!

Clicca qui per una guida alla disattivazione del tuo sistema software che blocca le inserzioni pubblicitarie.

Sign up for our daily Newsletter and stay up to date with all the latest news!

Registrazione I am already a subscriber
Il parere dell'avvocato Gualtiero Roveda sul nuovo codice della crisi d'impresa

Tante responsabilita' e rischi in piu' per amministratori e revisori dei conti

Fa discutere e desta preoccupazione l'articolo di alcune settimane fa pubblicato sul quotidiano economico "Italia Oggi" dal titolo "Una bomba a orologeria contro gli amministratori". In sostanza, il nuovo codice su crisi d'impresa e insolvenza, modificando norme di diritto societario, espone gli amministratori delle società a un eccezionale aggravio di responsabilità. Chiediamo all'avvocato Gualtiero Roveda, consulente di Fruitimprese, chiarimenti in una materia che coinvolge anche le aziende ortofrutticole.

FreshPlaza (FP): Le recenti modifiche alla disciplina del diritto commerciale introdotte dal nuovo codice della crisi d'impresa, di interesse per gli amministratori di società, riguardano anche il settore agricolo?
Gualtiero Roveda (GR): Le nuove disposizioni che impongono agli amministratori di società di adottare un sistema di gestione d'impresa efficiente si applicano, senza distinzioni, a qualunque imprenditore che operi in forma societaria o collettiva. Rientrano nel novero delle attività coinvolte anche quelle non commerciali, le piccole imprese e quelle agricole. Predisporre assetti adeguati è divenuto ora un principio di carattere generale che impone un dovere di corretta gestione trasversale rispetto a tutti i modelli di organizzazione societaria.

FP: Quali sono le novità riferite agli amministratori di società?
GR: Il Legislatore, con il Codice della crisi d'impresa, ha inteso attuare un cambiamento profondo nel sistema imprenditoriale del Paese, introducendo nuovi principi di governance finalizzati a conferire ordine all'operatività aziendale, accrescere la capacità di coordinamento delle diverse strutture funzionali e quindi aumentarne l'efficienza. In buona sostanza, gli amministratori diventano responsabili dell'istituzione di un assetto organizzativo, amministrativo e contabile adeguato alla natura e alle dimensioni dell'impresa.

FP: A ciò consegue che se tali assetti non sono adeguati e i creditori sociali rimangono insoddisfatti, questi possono rifarsi sugli amministratori?
GR: E' così! In particolare, l'articolo 378 del Codice in esame ha ridefinito la responsabilità degli amministratori di srl disponendo che questi, al pari di quanto previsto per gli amministratori di società per azioni, "rispondono verso i creditori sociali per l'inosservanza degli obblighi inerenti alla conservazione dell'integrità del patrimonio sociale. L'azione può essere proposta dai creditori quando il patrimonio sociale risulti insufficiente al soddisfacimento dei loro crediti". E' stato anche introdotto un criterio per determinare la liquidazione del danno nel caso in cui l'inosservanza dell'obbligo di gestire correttamente la società, dopo che si sia verificata una causa di scioglimento, abbia arrecato danni alla stessa.

FP: Prima non era così?
GR: Prima dell'entrata in vigore della nuova disciplina l'azione poteva essere proposta solo dalla società, evento non certo frequente.

FP: Da quando si applica la nuova normativa?
GR: Per quanto concerne l'obbligo per gli amministratori di adottare un assetto organizzativo, amministrativo, contabile adeguato alla natura e alle dimensioni dell'impresa il provvedimento è già in vigore dal 15 marzo 2019.

FP: La normativa si applica sia alle società di persone sia a quelle di capitale?
GR: Sì. Non c'è alcuna distinzione.

FP: In caso di default i creditori possono chiedere il sequestro del patrimonio degli amministratori?
GR: Se ne ricorrono i presupposti, la risposta è positiva. L'estensione della responsabilità degli amministratori è una novità, passata un po' in sordina, dai risvolti imprevedibili. Si può, come minimo, immaginare che d'ora innanzi ci sarà un approccio alla gestione d'impresa molto più prudenziale e meno dinamico da parte sia dei vertici aziendali sia degli organi di controllo. Un amministratore che espone il proprio patrimonio personale a possibile aggressione non sarà certo propenso ad accettare il rischio imprenditoriale connesso a soluzioni innovative per il business aziendale.

FP: Gli amministratori rischiano il proprio patrimonio e la propria casa, però, solo se gli si può essere addebitata una qualche responsabilità del dissesto aziendale?
GR: Sì, certo. E' necessaria sia l'esistenza di un danno sia la prova che lo stesso non si sarebbe verificato in presenza di assetti adeguati.

FP: L'aggravio di responsabilità interessa anche sindaci e revisori?
GR: Sì. Tanto è che il Presidente dell'Ordine dei Commercialisti di Milano ha recentemente dichiarato che piccole e medie imprese del suo distretto non riescono a trovare 10 mila revisori disponibili ad assumersi i rischi impliciti nella nuova normativa.