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Lo sfogo di Romano Gaddoni, frutticoltore di Faenza (Ravenna)

"Gli agricoltori non vogliono elemosina ma prezzi di mercato onesti"

"Ho letto in questi giorni di mutui agevolati, prestiti a tasso vantaggioso e finanziamenti per noi agricoltori. Non capiscono che noi non vogliamo l'elemosina, che queste cose non servono a nulla perché non è la voglia di restituire i prestiti che ci manca, bensì i soldi che il mercato non ci paga". 

Così inizia lo sfogo di un frutticoltore romagnolo, Romano Gaddoni della zona di Faenza (Ravenna) il quale aggiunge: "Che il governo dia fondi per mutui agevolati proprio non serve a nulla. Queste iniziative sono a favore delle banche e basta. A noi servono solo prezzi onesti per la nostra frutta, non chiediamo altro. Tutte le spese aumentano, i costi salgono ogni giorno, mentre il nostro margine si azzera o sprofonda nel rosso. Se vogliono farci chiudere, lo dicano subito".

Romano Gaddoni in una foto della scorsa estate, mentre mostra sconsolato le sue nettarine danneggiate dalla cimice asiatica

Gaddoni, 42enne, coltiva 17 ettari di kiwi e drupacee, ma ogni anno la situazione peggiora. "La plv del kiwi si preannuncia bassa, perché non abbiamo avuto rese adeguate a causa del maltempo. Pesche e nettarine, così come albicocche e susine hanno avuto quotazioni che hanno coperto a malapena i costi di produzione. Talvolta neppure quelli. La cimice asiatica si è accanita pure sulle drupacee, peggiorando una situazione già insostenibile".

Secondo l'agricoltore, è normale che non vi sia ricambio generazionale in agricoltura, dato che in campagna fare reddito è sempre più difficile. "Io credo che questi contributi annunciati siano inutili. Alle aziende agricole servono soldi per gli investimenti, oppure i fondi vanno investiti per trovare le soluzioni ai problemi, cioè alla cimice asiatica, alle malattie, al mercato che non paga. Da un lato si dice che il consumatore preferisce le produzioni italiane, dall'altro si fa di tutto per far scomparire noi agricoltori".