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Buona la qualita' produttiva, a fronte di volumi leggermente in calo per il 2019

Sicilia: concluso il 30simo Expo del Pistacchio di Bronte

In concomitanza con il 30mo Expo del Pistacchio di Bronte (CT), conclusosi qualche giorno fa, è terminato il raccolto del cosiddetto oro verde che quest'anno ha fatto registrare una discreta soddisfazione da parte di produttori e commercianti.

Sopra: un momento durante la sagra

Soddisfazioni anche per la riuscita della sagra paesana che ogni anno attira sempre più visitatori (prevalentemente dall'hinterland dell'area metropolitana di Catania, oltre che da fuori zona), ma che assume sempre più una connotazione turistica. L'Expo sembra scostarsi dal modello di evento promozionale, a favore di una referenza - il pistacchio di Bronte DOP, appunto - tra le più importanti del settore agroalimentare italiano.

Soddisfazioni anche dal comparto locale, nella persona di Alfio Paparo, produttore nonché agronomo, da noi raggiunto telefonicamente, il quale dichiara: "La sagra è andata bene, anche se andrebbe rivista in qualche particolare. Bisognerebbe, ad esempio, coinvolgere di più le aziende agricole locali che coltivano pistacchio e ampliare il ventaglio delle iniziative legate all'utilizzo del nostro prodotto in gastronomia, nella pasticceria e nell'industria alimentare. Bisogna insistere con gli show cooking, i corsi di cucina e tutte quelle azioni volte alla conoscenza di questo meraviglioso mondo del pistacchio di Bronte".

Foto sopra: al rullo dei tamburi, il sindaco di Bronte, Graziano Calanna, insieme ai tantissimi ospiti e autorità, ha tagliato l'enorme torta al pistacchio verde di Bronte DOP, realizzata dagli abilissimi pasticceri dell'associazione regionale Conpait.

Molto pertinente l'osservazione di Paparo, cui però bisogna aggiungere che, per blindare la commercializzazione di un prodotto DOP-Denominazione di origine protetta, sempre più di nicchia, bisogna iniziare a ragionare strategicamente nel medio e lungo termine.

Il territorio altamente vocato cui fa riferimento il pistacchio di Bronte DOP può assicurare una produzione abbastanza limitata, considerato che la richiesta mondiale di frutta secca è in continua espansione. I concorrenti non stanno a guardare e, per questo motivo, ovunque in Italia e in Europa stanno sorgendo nuovi pistacchieti che rischiano di confondere il consumatore sulla specificità del prodotto DOP.

Per questo motivo, il Pistacchio di Bronte DOP va promosso a livello internazionale, attraverso i corretti canali di comunicazione, affinché ne venga divulgato il superiore valore organolettico.

Alfio Paparo

"Il raccolto è andato abbastanza bene – prosegue Paparo - anche se in alcune zone ci sono stati problemi legati al meteo, che hanno portato a una riduzione complessiva del 25-30% rispetto agli standard. I prezzi sono partiti molto bene, perché i commercianti hanno iniziato ad acquistare i pistacchi sulla pianta (o anche appena raccolti), a prezzi soddisfacenti. Il prezzo del pistacchio verde di Bronte DOP in guscio si aggira sui 14/15 Euro al kg, mentre quello non certificato si attesta al di sotto, con almeno 1,50 Euro/kg in meno"


La produzione del Pistacchio DOP di Bronte ammonta a circa 1700 kg per ettaro a biennio.

Alla luce di alcuni recenti studi che hanno portato alla scoperta dei meccanismi di alternanza produttiva nelle piante da frutto (clicca qui per approfondire), ossia all'alternarsi dei cosiddetti "anni di carica" (abbondante produzione) a quelli "di scarica" (produzione quasi nulla), come appunto avviene per la pianta del pistacchio, abbiamo chiesto a Paparo il suo punto di vista sull'argomento.

"La nostra è una coltivazione estrema ed eroica – ha risposto il produttore - in quanto la pianta cresce in asciutto e i terreni non sono meccanizzabili. In questo contesto, la pianta non viene stressata e produce, in alternanza, una qualità migliore del frutto. Di conseguenza se producessimo ogni anno come fosse un anno di carica, avremmo inesorabilmente un prodotto meno performante sul piano organolettico e nutraceutico. La produzione alternata, peraltro, negli anni di scarica determina la moria degli insetti che si nutrono del frutto e ciò giova a una coltivazione più sostenibile, ossia in regime di lotta integrata, del nostro pistacchio DOP".