Sul fronte del lavoro in agricoltura, l'Italia è arretrata, e sembra fare di tutto per perdere di competitività. Lo ha affermato l'assessore all'agricoltura della regione Emilia Romagna, Simona Caselli, intervenendo venerdì 31 maggio al convegno organizzato da Italia Ortofrutta (cfr. FreshPlaza del 3/06/2019).
"I voucher, così come sono, non funzionano (cfr. FreshPlaza del 28/08/2018) - ha esordito Caselli - e non sono utilizzati dalle aziende agricole. O li si riforma, o non servono a nulla. Riguardo alla legge sul caporalato, questa ha dei difetti. Penso debba solo essere migliorata in certi aspetti".
"Poi vi è il ritardo sul decreto flussi. Senza certezze e soprattutto senza operai non si raccoglie la frutta, e non si può programmare l'attività aziendale. Non è una novità di oggi che i nostri giovani non fanno più la stagione in campagna o quasi, a differenza di quando eravamo giovani noi che andavamo negli stabilimenti di trasformazione o in campagna a raccogliere fragole o pesche. Per questo la manodopera straniera è indispensabile".
L'assessore Caselli, come sua abitudine, non ha avuto remore nell'esprimere il suo pensiero: "Abbiamo parlato di competitività, di Spagna e Marocco che hanno costi del lavoro più bassi di quelli italiani. Ma non dimentichiamo che, qui in Italia, noi abbiamo diversi costi a seconda delle zone e non solo a vantaggio del sud: in Trentino vi sono accordi per cui il costo orario è di 11 euro, mentre in Emilia Romagna è di 17 euro/ora. Forse dovremmo uniformare un po' di più in casa nostra prima di confrontarci con gli altri. Senza trascurare che la Spagna ha un sistema ortofrutticolo organizzato per l'80%, in grado di fare programmazione. Noi no".
Sul fronte caporalato ha detto che, al di là dei delinquenti sfruttatori, spesso vi sono zone grigie in cui si rifugiano quegli imprenditori che non riescono a far quadrare i bilanci. "E quest'anno ci si è messo pure il maltempo - ha aggiunto - che ha danneggiato diverse produzioni".
Un'ultima annotazione della Caselli: "Ci sarebbe la possibilità di anticipare a luglio il pagamento della PAC. Ma se questo significa un aggravio di burocrazia, meglio lasciar stare. I francesi abbrevieranno i tempi senza altra burocrazia. Non è pensabile complicare la vita ulteriormente ai nostri agricoltori".