"Sostenibilità e innovazione in olivicoltura, frutticoltura e agrumicoltura", questo il tema dell'evento tenutosi nei giorni scorsi, all'interno dell'incontro annuale dei ricercatori del Centro Olivicoltura, Frutticoltura e Agrumicoltura (CREA-OFA) ad Acireale (CT) in Sicilia, nel corso del quale appositi tavoli tematici hanno affrontato i temi più attuali per il futuro della ricerca del Centro.
La ricerca del CREA OFA, come è noto, spazia in un panorama produttivo molto ampio, che oltre ai due settori importantissimi dell'olivicoltura e dell'agrumicoltura, coinvolge anche la frutticoltura in generale: dalle classiche pomacee e drupacee fino a fruttiferi annuali e biennali come fragola e piccoli frutti, con un'attenzione particolare alle richieste del mercato, sia in termini di scelte varietali che di sanità del prodotto.
Paolo Rapisarda
"Oltre al miglioramento genetico e alle tecniche colturali – ha detto Paolo Rapisarda direttore del CREA di Acireale - all'interno delle cinque strutture del CREA OFA, si va oltre e si guarda alla difesa in campo ma anche alle tecniche di conservazione in post raccolta; si studiano metodi di coltivazione a minore impatto ambientale con un interesse sempre maggiore per il biologico, senza trascurare anche il settore della trasformazione che assume un'importanza sempre maggiore, per un mercato che è costantemente dinamico e interessato".
In particolare, il programma dell'incontro si è proposto di elaborare le strategie di ricerca da mettere in campo per soddisfare i fabbisogni di innovazione delle imprese e per migliorarne il posizionamento nel contesto economico nazionale.
Nei due giorni, i ricercatori del Centro, provenienti dalle sei sedi del Centro, Rende (CS), Spoleto, Roma, Forlì, Caserta e Acireale, si sono confrontati con la prospettiva di implementare la collaborazione e l'integrazione tra le differenti expertise presenti.
Al termine dei due impegnativi giorni di lavoro, il bilancio dell'attività si è concretizzato nella definizione degli obiettivi da perseguire che spaziano lungo cinque direttrici:
1. Innovazioni varietali mediante miglioramento genetico tradizionale e nuove biotecnologie; valorizzazione della agrobiodiversità a supporto di produzioni sostenibili e di qualità nel settore frutticolo, agrumicolo e olivicolo
Implementare le attività di miglioramento genetico finalizzato allo sviluppo di nuove cultivar di fruttiferi, agrumi e olivo adatte ai diversi areali di coltivazione, più tolleranti ad avversità biotiche e pedoclimatiche, che rispondano a reali esigenze delle tre filiere e meglio coniughino innovazione, sostenibilità e qualità 'made in Italy'.
Per fronteggiare con efficacia le sfide presenti e future del cambiamento climatico in atto, esplorare la variabilità genetica delle proprie collezioni di germoplasma alla ricerca di geni e marcatori associati a caratteri di rusticità per sviluppare nuovi materiali genetici integrando le proprie expertise di breeding convenzionale, genetica, genomica, bioinformatica e di New Breeding Technologies.
2. Innovazioni sui metodi di produzione, con particolare riguardo alla digitalizzazione e ottimizzazione delle operazioni colturali
Sviluppare e validare nuove metodiche di produzione al fine di aumentare la resa e la qualità delle produzioni olivicole, frutticole e agrumicole, di migliorare la sostenibilità ambientale e la competitività delle imprese agricole. Effettuare studi sulle risposte fisiologiche nel continuum suolo-pianta-atmosfera per l'adattamento delle produzione frutticole ai cambiamenti climatici con il miglioramento dell'efficienza delle risorse con risvolti positivi in ambito economico e ambientale. Promuovere l'utilizzo della sensoristica per il monitoraggio delle condizioni dei fruttiferi e l'implementazione e la validazione di piattaforme digitalizzate al fine di ottimizzare la gestione dei frutteti mediante precision farming tools.
3. Implementazione delle tecniche agroecologiche in frutticoltura biologica
Il Centro dispone di dispositivi sperimentali di lunga durata (Progetto RETIBIO) con i quali realizzare attività per supportare adeguatamente la ricerca in agricoltura biologica. In particolare, le azioni da sviluppare riguardano: l'utilizzo dei dispositivi sperimentali di lunga durata come laboratori di campo per studi multidisciplinari di agroecologia e ecofisiologia, l'implementazione delle tecniche agroecologiche in frutticoltura, agrumicoltura e olivicoltura biologica, la valutazione della qualità di produzioni ottenute in sistemi agricoli biologici ad elevato grado di diversificazione, il consolidamento della rete relazionale bio con gli attori delle filiere
4. Sistemi integrati per la protezione delle colture
Sviluppare attività di ricerca nell'ambito dell'interazione ospite – patogeno, della risposta dell'olivo ai diversi stress biotici ed abiotici, della selezione di varietà resistenti/tolleranti ai diversi patogeni e fitofagi, sviluppa protocolli diagnostici molecolari sensibili, rapidi e specifici per l'identificazione e la caratterizzazione di funghi e batteri fitopatogeni sul materiale vegetale sintomatico e asintomatico. Incrementare il monitoraggio, l'individuazione, l'identificazione e il controllo di Xylella fastidiosa, dello sviluppo di strategie di difesa nei confronti di organismi e microrganismi emergenti e riemergenti in conseguenza dei cambiamenti climatici. Infine, sviluppare mezzi di lotta innovativi, ecocompatibili basati sia sull'uso di microrganismi antagonisti, che su formulati ad alto profilo tecnologico che consentano una drastica riduzioni delle dosi ad ettaro (nanotecnologie).
5. Qualità, tracciabilità, rintracciabilità e valorizzazione delle produzioni in pre- e post-raccolta
Per soddisfare le esigenze dei consumatori, il Centro amplierà gli studi sul mantenimento delle caratteristiche qualitative, nutraceutiche e sensoriali dei prodotti frutticoli in pre e post-raccolta e affiancherà le aziende delle tre filiere per sviluppare nuovi prodotti e processi. Inoltre, offrirà gli strumenti e le tecniche per ottenere la tracciabilità sia di origine dei frutti che sulla autenticità di prodotti biologici. Infine, si implementeranno gli studi atti a valorizzare tutti gli scarti ed i sottoprodotti delle industrie di trasformazione agroalimentare, per il recupero di reddito aziendale e per il rispetto dell'ambiente.