Chiedere consiglio e confrontarsi con coloro che sono coinvolti nelle decisioni, sarebbe positivo e costruttivo. Altrimenti si rischia il caos. Così il grossista Salvatore Musso commenta lo stato di confusione che si è registrato la scorsa settimana presso l'Ortomercato di Milano, a causa dell'entrata in vigore del nuovo sistema di ingressi.
Uno dei momenti di caos all'ingresso
"Abbiamo vissuto una settimana di disagi - commenta - a causa della riapertura delle nuove porte di accesso appena realizzate dall'ente gestore SOGEMI. Doveva essere l'inizio del piano di riqualificazione dell'area, che prevede la realizzazione del nuovo Ortomercato, ma è stato un flop. Si pensava che, grazie all'automatizzazione delle porte, si sarebbe velocizzato l'ingresso in mercato dei Tir, ma è stato l'esatto contrario".
Lo scopo dell'ente gestore, infatti, era proprio quello di rendere veloce l'ingresso dei Tir e dei furgoni dei clienti, facilitando anche l'ingresso delle migliaia di automobili dei titolari delle centinaia di aziende che vi operano e dei loro dipendenti.
"Pare che all'origine del problema - continua Musso - ci sia stato un malfunzionamento del software che gestisce il riconoscimento dei mezzi attraverso il numero di targa, causando code e lunghe attese. C'era da aspettarselo che ci sarebbe voluto un po' di tempo per perfezionare il sistema e delineare le varie corsie preferenziali d'accesso per le auto i furgoni e quelle per i Tir. Ma proprio per questo non si capisce perché non sia stato lasciato aperto un'altro varco adiacente, che fino al giorno prima permetteva quantomeno alle autovetture e ai piccoli mezzi di carico di non "intasare" l'ingresso principale".
"La nostra associazione di grossisti - conclude - ha subito segnalato il problema all'ente gestore che si è reso conto del disagio. Da ieri mattina, infatti, (lunedì 27 maggio 2019 ndr) si sono riaperte le altre porte per contribuire a velocizzare il traffico sopratutto all'ingresso. Ci auguriamo che l'ente gestore prenda l'abitudine di consigliarsi con noi operatori prima di prendere decisioni che possano causare nuovamente disagi".