Il porto di Dunkerque si sta preparando per la Brexit. "Per noi, questo è davvero un grande problema", afferma Yvan Gomel, Business Development Manager. "Abbiamo già effettuato molti investimenti, come l'aggiunta di un parcheggio a 200 posti e un'area di 2 ettari che consente agli automezzi pesanti di sbrigare le loro formalità doganali quando arrivano in Francia".
Yvan Gomel e Vincent Brunet durante MedFEL 2019
Prodotti da tutto il mondo arrivano a Dunkerque e sono soggetti a un gran numero di controlli. "Il nostro Border Inspection Post (BIP) rende possibili i controlli fisici", spiega Yvan. Il porto investe anche nel reclutamento di nuovi agenti doganali e nell'informare professionisti e individui sulle possibili procedure che saranno previste dalla Brexit.
Per quanto riguarda questo scenario, la sfida più grande sta nel fatto che nessuno conosce le regole del gioco. "Ci stiamo preparando da due anni e mezzo, senza sapere come andrà a finire", dice Yvan. "Ma restiamo ottimisti e faremo della Brexit un'opportunità".
Yvan identifica, tra le altre cose, delle opportunità per l'Irlanda. "L'Irlanda è ancora il più grande mercato d'Inghilterra, potremmo stabilire legami più diretti con quel paese".
Con un traffico di oltre 15 milioni di tonnellate che rappresentano 600.000 camion e 700.000 veicoli passeggeri, il porto di Dunkerque è una delle porte naturali da e per il Regno Unito.
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Dunkerque Port
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www.dunkerque-port.fr