La difesa dei frutteti è un elemento cruciale del processo di coltivazione: in agricoltura, già dalla metà del XX secolo, si ponevano in atto azioni preventive contro danni di insetti vettori di virus, mediante l'impiego di reti protettive.
Più recentemente, le reti sono tornate alla ribalta con il sistema per la difesa dalla Carpocapsa. Un sistema che ha preso piede, guadagnando sempre maggiore successo e che è stato anche esportato, come concetto, in nord America negli ultimi anni.
Inoltre si stanno valutando strategie di difesa del pero dalla Cacopsylla del pero, o del ciliegio contro la Rhagoletis cerasi.
A oggi, dobbiamo fare i conti anche con insetti fitofagi di nuova introduzione, esotici, anche di dimensioni molto piccole come la Drosophila suzuki, che attacca soprattutto piccoli frutti e ciliegio, e la cimice Halyomorpha halys, pericolosa principalmente per frutteti e orticole.
Halyomorpha halys tenuta lontana dalle reti fotoselettive Iridium
Le reti hanno, in questo pericoloso contesto, l'effetto di barriera fisica, ma non solo: la dimensione della maglia e la tessitura sono fattori che influiscono sulla loro capacità di impedire l'ingresso agli insetti e sull'attività che possono avere questi stessi al di sotto delle reti, quindi sul loro ciclo vitale.
In particolare le reti fotoselettive Iridium®, inizialmente proposte come nuova tecnologia di gestione della luce nei frutteti, sono state valutate anche come reti di protezione anti-insetto.
La slide che segue sintetizza la sperimentazione effettuata in Piemonte sull'impiego delle reti per la difesa di melo e pesco, nell'ambito del progetto LIFE+ SU.SA.FRUIT "Low pesticide IPM in sustainable and safe fruit production", condotto dal DISAFA (Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari) dell'Università degli Studi di Torino, che ha coinvolto diversi enti, tra i quali oltre la già citata Università degli Studi di Torino, l'Università di Bologna, Apofruit, e l'Università di Zagabria.
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Sono stati allestiti dei frutteti dimostrativi in provincia di Cuneo, due pescheti e due meleti, con la rete fotoselettiva Iridium® colore perla esaminando tre tesi:
Tutte le reti sono state allestite a caduta petali e sono state mantenute fino alla raccolta.
E' importante sottolineare che, sia nel sottorete che nel fuori rete, dal momento dell'installazione non sono stati fatti più trattamenti insetticidi fino alla raccolta: questo ha voluto dire, in pescheto, 2 trattamenti in meno nel 2016 e 7 in meno nel 2017, nel meleto, da 3 a 4 il primo anno da 6 a 7 il secondo anno a seconda del frutteto, rispetto al fuori rete a controllo aziendale.
A destra: mela danneggiata dalla Halyomorpha Halys
Sono stati monitorati i fitofagi, con particolare attenzione alla H. Halys (cimice asiatica), simile ad alcune cimici già presenti in Italia, ma che si contraddistingue per la voracità nell'alimentarsi e la velocità nel moltiplicarsi.
Il monitoraggio è avvenuto mediante trappole a feromone, poi alla raccolta si sono analizzati i frutti per vedere eventuali segnali degli attacchi dei vari fitofagi.
La tabella seguente mostra esplicitamente una forte riduzione del danno ai frutti sotto rete, non solo in confronto al fuori rete, ma anche all'aziendale trattato chimicamente: un raccolto di qualità, quindi, con minor impatto ambientale.
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Caratteristiche tecniche specifiche come additivi, pigmenti e fissanti del colore inseriti insieme ai granuli di polietilene HD prima della loro filatura, maglia più fitta tessuta a giro inglese: tutto questo fa di Iridium® molto di più di una semplice rete di protezione, ma una rete che diventa sempre di più "multifunzionale".
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