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Intervista al virologo Walter Davino

Virus: riscontrata la presenza di ToBRFV in Sicilia

Il Tomato brown rugose fruit virus (TBRFV o ToBRFV), è purtroppo presente anche in Sicilia. A darne notizia è Walter Davino, docente di Patologia vegetale presso l'Ateneo di Palermo che, in un'intervista a FreshPlaza, ha raccontato come sia giunto alla scoperta di questo patogeno.

Nella foto sopra, fornita gentilmente dal prof. Davino, si notano a carico della bacca le caratteristiche rotture di colore

"Negli ultimi mesi - riferisce l'esperto di Virologia vegetale - presso il mio laboratorio sono arrivati diversi campioni di pomodoro, sia foglie che bacche, con delle sintomatologie presumibilmente afferibili a danni da virus. Abbiamo subito cominciato a lavorare su questi campioni e, finalmente, poco prima delle vacanze di Natale, abbiamo individuato l'agente patogeno che causava questi sintomi".

Tale agente patogeno è denominato Tomato brown rugose fruit virus e, al momento, risulta essere poco diffuso al mondo.

"Abbiamo una diffusione segnalata dall'EPPO in Israele (2014), Giordania (2015), in Messico (2018); ultimamente è stato segnalato in Germania (vedi Freshplaza del 17/01/2019) e ora, purtroppo possiamo dire con certezza che sia presente anche in Sicilia". (Clicca qui per vedere la distribuzione del patogeno)

Sopra: foglia mostrante mosaico internervale dovuto a TBRFV.

"Si tratta di un virus molto pericoloso - continua il docente universitario - perché ha molteplici modalità di trasmissione. Bisogna stare attenti al contatto tra pianta e pianta, bisogna stare attenti all'operatore che lavora in campo e ci sono delle evidenze che può trasmettersi anche attraverso il seme".

Guarda la videointervista al Prof. Walter Davino

"Quello che mi preme sottolineare - spiega Davino - è che, ovviamente, tale problema può diventare non indifferente se non lo si affronta nel modo giusto. Se si riesce a costituire un comitato di crisi, con tutti gli attori della filiera, coinvolgendo l'Università, i Servizi Fitosanitari Regionali, la Grande Distribuzione Organizzata, le ditte sementiere, i vivaisti e i produttori, molto probabilmente fra un paio d'anni questo virus sarà solo un ricordo per il nostro territorio".

Il fusto della pianta infetta può presentare imbrunimenti e necrosi

"Da parte nostra, abbiamo seguito tutte quelle che sono le prescrizioni di legge - conclude il virologo - Abbiamo isolato il patogeno e abbiamo verificato la sua patogenicità e, tramite il mio direttore, ovvero il professore Stefano Colazza, abbiamo dato comunicazione della presenza del patogeno al Servizio Fitosanitario Regionale, che prontamente ha azionato la macchina organizzativa per il contenimento. Ora il SFR sta studiando un protocollo e le strategie da seguire per evitare il propagarsi del virus. La sinergia, in questo caso, diventa fondamentale per cercare di mitigare il problema nella sua interezza".

E' possibile andare sul sito dell'Eppo, cliccando qui, per visionare ulteriori foto al fine di individuare precocemente i sintomi del virus in questione.