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Missione Omnibus: il mercato polacco sensibile alle nicchie premium

Il mercato dell'ortofrutta in Polonia sta evolvendo rapidamente, da una parte sulla spinta del rafforzamento della GDO e dei discount in particolare e, d'altra parte, sulla spinta di uno sviluppo produttivo persino sorprendente sia nelle colture in pieno campo che in quelle in serra.

Rispetto a pochi anni fa, le prospettive dell'export italiano in quel mercato sono di conseguenze cambiate. Da un certo punto di vista, fotografando la situazione del momento, il mercato appare più difficile e chiuso, nello stesso tempo però si nota un trend interessante nel medio-termine per cui chi ha seminato oggi, e terrà i contatti, potrà ottenere risultati domani.

Da una parte cioè il mercato polacco della distribuzione ortofrutticola si è maggiormente concentrato nelle mani dei discount (il caso Biedronka), mettendo in difficoltà il dettaglio tradizionale (e il grande mercato all'ingrosso di Bronisze) e insieme alcune catene straniere che in quel mercato avevano creduto e investito (Tesco in particolare, che è in difficoltà, Auchan, che è in una situazione di stasi).

Dall'altra parte, con la crescita del potere di acquisto della popolazione, il mercato si sta diversificando nel senso che la nicchia dei prodotti Premium è in crescita e si prevede si svilupperà maggiormente nei prossimi anni. Lo si nota nei reparti ortofrutta di catene come Carrefour e Piotr i Pavel (quest'ultima comperata dai portoghesi di Biedronka per cui vedremo che sviluppi avrà) ma anche nei nuovi punti vendita specializzati nei prodotti bio così come nelle vendite crescenti dei prodotti di IV e V Gamma. Si coglie chiaramente che il consumatore polacco comincia ad essere sensibile alle nicchie premium che sfuggono alla semplice logica del prezzo.

Sono queste le osservazioni condivise dai partecipanti alla missione Omnibus del 26 e 27 settembre scorso, svoltasi in occasione di Fresh Market.

Nella foto, il gruppo Omnibus a Varsavia

Entrando molto brevemente nel dettaglio di alcuni prodotti, questo significa che per esempio le mele club prodotte in Italia potranno trovare occasioni di mercato più interessanti nonostante la Polonia sia il primo produttore melicolo europeo e sarà in grado quest'anno di raddoppiare se non di triplicare le esportazioni.

Per l'uva da tavola il mercato c'è ma è difficile spuntare prezzi interessanti: in particolare va sottolineato che nel mercato polacco possono continuare a trovare sbocco le uve italiane tradizionali con seme.

Non facile la situazione per i kiwi verdi, per la concorrenza sul prezzo della Grecia, ma spazio per la nicchia dei kiwi gialli, con un trend simile a quello delle mele a Club.

Il mondo degli agrumi è dominato dagli spagnoli ma, combattendo sul prezzo, qualcosa si riesce a spuntare per le arance rosse, che il consumatore polacco ha incominciato ad apprezzare.

In generale, la Polonia assorbe più verdura che frutta provenienti dal nostro Paese. Infatti, nella classifica più aggiornata sull'export italiano di ortofrutta, la Polonia occupa addirittura la terza posizione per le verdure (subito alle spalle di Germania e Francia) mentre è decisamente fuori dalla 'top ten' per la frutta, superata non solo dai grandi mercati europei, ma anche da piccoli Paesi come Austria e Svizzera, dai Paesi dell'Est come Repubblica Ceca e Romania e dai più importanti mercati arabi. L'interesse per le verdure, per esempio per i cavolfiori, è risultato evidente anche nel corso della missione Omnibus, alla quale partecipato VOG, Francescon, l'agenzia Lopolito, il Consorzio Love It, Frigenti Group e Convi.

Data di pubblicazione: