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Susine con tre mesi di frigorifero, mele piccole e verdi, carote sporche...

Frutta nelle scuole: le lamentele sulla qualita' cominciano a essere troppe

Il programma Frutta nelle scuole è così ampio e complesso che è impossibile che tutto fili sempre liscio. Lo scorso anno ce ne occupammo (Cfr. FreshPlaza del 26/05/2017) destando molto clamore, specie sul tema delle albicocche spagnole distribuite in scuole dell'Emilia-Romagna. Due giorni fa siamo stati contattati da un genitore, che è anche un produttore e commerciante di frutta. Senza vena polemica, ha posto l'accento sulla stagionalità e sulla qualità.



"Il 22 dicembre a mio figlio e a tutti i bambini della sua scuola è stata consegnata, nella confezione della frutta, la susina Angeleno. Un articolo che si raccoglie nel mese di settembre; secondo me, aveva almeno tre mesi di frigorifero. Non era neppure della migliore qualità: una volta aperte, le susine all'interno erano nere e di consistenza tipo sughero. Anche quelle distribuite in precedenza erano più o meno simili".

Il genitore rincara la dose: "Non parliamo delle mele che avrebbero dovute essere Fuji (foto a destra). A me pare una Granny Smith con la varicella... Piccola, calibro 60/65 a essere generosi, verde con qualche striatura rossa. Sul sapore, stendiamo un velo pietoso".

Al di là dei casi singoli, che possono capitare in mezzo a milioni di confezioni, sono proprio certe scelte generali a far sorgere alcuni dubbi. Frutta nelle scuole si baserebbe anche sulla stagionalità: Angeleno non può essere considerata stagionale, almeno non nel senso stretto della parola. Ma non sarebbe un problema se la frutta somministrata fosse buona da mangiare: il problema è che, secondo molti genitori e insegnanti, la qualità lascia molto a desiderare.

Chi gestisce la pagina facebook di Frutta nelle scuole è molto onesto, perché mantiene i commenti che giungono da vari utenti. Purtroppo, quasi tutti sono negativi. Il 31 gennaio 2018 una mamma ha scritto: "La prima volta che la mia scuola aderì, 5/6 anni fa, fu un progetto veramente ben gestito. Ora è uno scempio. Sicuramente sono andati al ribasso".

"Le prime settimane arriva frutta e verdura pulita, tagliata e imbustata, poi cominciano ad arrivare cassette con frutta e verdura sfuse e sporche che vengono date ai bambini da portare a casa. Oggi mio figlio è arrivato con 5 carote... Chi vede le cassette, pensa siano carote destinate ai cavalli".

Il 23 gennaio un'altra mamma ha scritto: "Nella nostra classe sono state distribuite pere acerbe, mele molli e carote intere, non pelate e con estremità marce... il tutto sfuso, senza alcuna attestazione che si trattasse di prodotti con buccia edibile. Se questo è un programma, beh... giro canale. Tutto finisce nei cestini dell'immondizia, della classe o di casa. Una pessima attuazione di una potenziale buona idea".

Ecco, il problema è il seguente: chi controlla? Sono tante le segnalazioni di frutta e verdura gettata via. A questo punto il problema è uno: i bambini, dopo queste esperienze, sono invogliati a consumare ortofrutta?