
Sostenuta dal Consorzio Agrario Adriatico, la dimostrazione pratica e la teoria sono state condotte dall'esperto Gianluca Fabbri. Presenti alcune classi di studenti, il responsabile dell'azienda Mario Righi, alcuni insegnanti fra cui Cecilia Biondini e gli operai dell'azienda agricola.
Guarda il video1 qui sotto!
"In molte aziende - ha esordito Fabbri - a volte si commette l'errore di potare le pomacee come le drupacee, o viceversa. Invece le due grandi famiglie hanno delle notevoli differenze. Ma non solo: anche fra varietà occorrono accorgimenti diversi. E, a volte, perfino da pianta a pianta della stessa varietà. Occorre guardare la pianta, è lei che ci dice come va potata".
Guarda il video2 qui sotto!
In passato, l'impianto di Williams della scuola agraria era stato gestito non correttamente. Le piante avevano un aspetto a V, invece che a piramide. L'esperto ha sottolineato che la produzione migliore, cioè le pere di buon calibro, si ottengono dalle gemme poste vicino al tronco e alle branche principali.

"Williams produce molto sulle gemme apicali. Occorre equilibrare la pianta. I rami di due anni sono quelli che producono i frutti migliori. Con la potatura dobbiamo sfoltire, pulire l'interno della chioma, lasciare i rami migliori. Dobbiamo operare in modo che le branche principali siano vicine al tronco. Vanno effettuati tagli che richiamino linfa. Con un sesto di 2,5 metri sulla fila, se vogliamo raggiungere i 300 quintali (= 30 ton) a ettaro dobbiamo lasciare circa 150 gemme per pianta", ha concluso l'esperto.
