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Intervento del console a Shanghai e del responsabile del commercio con l'estero

Export in Cina, e' ora di fare sul serio

L'Italia esporta troppo poco in Cina, su tutti i fronti. La bilancia commerciale è a sfavore per oltre dieci volte. La nostra nazione è in ritardo nella promozione dell'agroalimentare in Cina. Queste le parole di Massimiliano Tremiterra, trade commissioner dell'Ice, accogliendo ieri all'Ice e al Consolato italiano a Shanghai la delegazione italiana presente in Cina per partecipare, da oggi 22 novembre, al Mac Fruit Attraction China.



Lo stesso console Stefano Beltrame ha salutato la delegazione sottolineando come dall'Italia si possa aumentare l'export facendosi conoscere e puntando anche su altro, oltre alle già conosciute automobili e moda.


Il Console Stefano Beltrame

All'incontro erano presenti anche l'assessore all'agricoltura dell'Emilia Romagna Simona Caselli e il presidente della Regione Stefano Bonaccini.


Un momento dell'incontro alla sede Ice di Shanghai

"La globalizzazione si capisce solo viaggiando - ha detto Renzo Piraccini, presidente di Macfrut, a margine dell'incontro - e muovendosi. Ma non basta che vadano all'estero i commerciali. Devono muoversi in prima persona anche i direttori o comunque i proprietari dell'azienda, quelli che prendono le decisioni. Se non recuperiamo il gap verso l'estero, resteremo sempre tagliati fuori dai giochi commerciali importanti".


Ecco come L'Ice accoglie i visitatori alla reception

Piraccini ha riportato l'esempio delle ciliege cilene esportate in Cina. Ci mettono settimane, in nave, ad arrivare, ma grazie alle varietà, alle condizioni climatiche, alle selezionatrici, alle tecniche di conservazione in post raccolta, esportano un prodotto d'elite che aumenta ogni anno la propria quota.



"Oggi viaggiare costa poco - ha aggiunto Piraccini - molto meno di qualche anno fa. L'approccio verso l'estero non può più essere dilettantesco. Abbiamo già perso troppi treni".


Massimiliano Tremiterra dell'Ice

A Tremiterra, i rappresentanti delle aziende ortofrutticole presenti hanno ricordato che quello che frena l'export in Cina è, in principio, la mancanza di protocolli fitosanitari. Senza quelli, non si fa nulla. Tremiterra ha ricordato che in Cina le regole, e quindi le importazioni, sono molto rigide.

Da indiscrezioni pare che oggi, 22 novembre, dovrebbe tenersi un incontro fra Caselli, Bonaccini e le autorità fitosanitarie del Ministero dell'Agricoltura cinese per dare una spinta decisiva ai vari protocolli in essere, fra cui quello appena partito per l'export delle pere.


Paolo Bruni, presidente Cso e Renzo Piraccini, presidente Macfrut, alla festa organizzata il 21 novembre 2017 a Shanghai dall'Associazione Emiliano-romagnoli in Cina