Mutti acquista definitivamente Copador
Lo scorso 31 ottobre si è chiusa l'asta per la vendita del consorzio del pomodoro di Collecchio. L'asta era stata indetta dal Tribunale di Parma per sondare l'esistenza di eventuali offerte migliorative rispetto a quanto già messo sul tavolo dalla Mutti ad aprile.
A inizio estate, dopo la dichiarazione dello stato di crisi di Copador, Mutti ne aveva affittato tutte le attività impegnandosi anche a rilevare il consorzio a fine campagna 2017. Ad aprile aveva offerto 25 milioni di euro, superando l'altra azienda interessata a Copador, il consorzio Casalasco, che possiede già lo stabilimento ex Boschi di Fontanellato.
La nuova asta era in cerca di offerte superiori ai 25 milioni di euro. All'asta, però, non ha partecipato nessuno. Il Tribunale ha dunque dato il via libera alla vendita definitiva a Pomodoro 43044 srl della Mutti per 25 milioni di euro.
Il rogito sarà firmato il prossimo 29 novembre davanti ad un notaio. La procedura è stata seguita dal giudice Pietro Rogato, dal funzionario giudiziari Chiara Bernacchia, dal liquidatore di Copador Andrea Pellegrino e dai commissari giudiziari Donatella Bertozzi e Franco Frijo.
L'operazione ha permesso di salvare uno dei maggiori stabilimenti conservieri dell'Emilia, un noto essenziale di una larga filiera, che oltre ai dipendenti diretti di Copador – tutti rimasti in forza all'azienda – comprende anche lavoratori stagionali e tanti agricoltori. Fra i creditori di Copador ci sono proprio gli agricoltori, che erano poi anche i soci del consorzio: perderanno parte dei loro crediti, ma il futuro è salvo.