Radicchio di Verona IGP: la sfida e' farlo conoscere agli chef quanto ai grossisti
"Grazie alla testimonianza di numerosi chef - spiega Cristiana Furiani, presidente del Consorzio - il radicchio negli ultimi anni è stato fortemente rivalutato dal pubblico che ha compreso la duttilità di un ortaggio capace di sposare al meglio sia le ricette salate sia quelle dolci, abbinandosi a piatti non solo della tradizione veneta, come il classico risotto al radicchio, ma anche alle ricette di tutta Italia".
Cristiana sottolinea che le potenzialità del radicchio di Verona Igp sono tante, sia nella ristorazione di alto livello sia nella cucina quotidiana. "La cosa più difficile è farci conoscere e raggiungere tutti i consumatori. Certo, in Veneto il prodotto è ben riconosciuto, ma oltre i confini regionali è più faticoso. La Gdo va con il freno a mano tirato, nel senso che non vuole troppi vincoli, mentre un prodotto Igp ha dei vincoli legati a un disciplinare atto a tutelare i consumatori".
Radicchio di Verona Igp utilizzabile in tantissime ricette, salate e dolci
Fuori dal Veneto anche i ristoranti non sempre hanno il Radicchio di Verona Igp. La distribuzione non è capillare e molti ancora non lo conoscono. E, se anche gli chef lo hanno provato una volta, non è facile per loro riuscire ad averlo con costanza presso i propri fornitori. "Insomma, c'è tanto lavoro da fare ancora" dice Cristiana, riferendosi al fatto che senza comunicazione non è possibile imporsi sul mercato.
Lanciando uno sguardo alla produzione del radicchio più in generale, in questo momento l'azienda Geofur ha spostato la zona produttiva in Trentino dove le temperature più basse permettono lo sviluppo ottimale di tutta la gamma di radicchi. "Abbiamo ancora delle scorte degli ultimi radicchi raccolti in Veneto - conclude - ma abbiamo appena iniziato la raccolta del prodotto del Trentino".
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