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Un esempio virtuoso di valorizzazione dell'agroalimentare di qualita'

Fare impresa in Calabria si puo': il caso di Opera Terrae

La Calabria può farcela a cambiare, a scrollarsi di dosso i panni da "ultima della classe" e rilanciare l'agroalimentare di qualità. L'azienda agricola "Opera Terrae" è un esempio virtuoso di eccellenza legata ai prodotti tipici del territorio (cfr. FreshPlaza del 12/09/2016).

A Rosarno, centro vocato da sempre all'agricoltura, ha sede l'azienda agricola della famiglia Varrà che da quattro generazioni coltiva arance, clementine e kiwi e che da più di 15 anni ha convertito l'intera produzione al biologico. Un esempio virtuoso, in controtendenza rispetto a una regione come la Calabria che nel settore dell'agroalimentare non decolla come dovrebbe, considerate le eccellenze legate alle tipicità culinarie del territorio.



I dati diffusi dall'Istat prima dell'estate potrebbero generare un certo ottimismo. Nel confronto tra 2014 e 2015 è cresciuto il Pil nella macroarea del Sud (+1%) e questo avviene anche dietro la spinta dell'aumento degli occupati in agricoltura con un +3,3%. Il settore agroalimentare in Calabria è quello che crea maggiore occupazione e rappresenta la percentuale più alta di Pil della regione.

L'agricoltura è di sicuro il settore più dinamico, capace di trainare la ripresa della Calabria, l'agroalimentare deve diventare il fulcro in un'ottica di sviluppo e di tutela, il trend positivo innescato da Expo Milano va seguito, e gli straordinari punti di forza della Calabria possono assicurare prospettive per un futuro di crescita.

I dati dell'esportazione dei prodotti calabresi, tanto all'estero, quanto anche in Italia, non sono rosei, purtroppo. Questo a causa di una visione negativa che della Calabria si ha e si dà attraverso i soliti spot "Calabria uguale 'ndrangheta, sottosviluppo e malaffare" che i media nazionali diffondono. A tutto questo si unisce lo sfruttamento reale delle multinazionali che si avvantaggiano della qualità dei prodotti calabresi sottopagandoli e, di conseguenza, creando il fenomeno dello sfruttamento della manodopera.

Sull'argomento si è espresso molte volte Pietro Molinaro, presidente Coldiretti Calabria, che ha spiegato come le arance di Rosarno, utilizzate nelle fasi di produzione delle aranciate, distribuite da multinazionali come Coca Cola e Nestlè, vengano pagate pochi centesimi per ogni bottiglia, creando per il produttore la difficoltà di pagare la manodopera e successivamente rivendute con una maggiorazione tale da consentire per loro un netto arricchimento. La Calabria è sfruttata come i Paesi del Terzo e del Quarto mondo sotto questo punto di vista. Questo trattamento crea un circolo vizioso, un produttore sottopagato genera una manodopera sottopagata.

La Coldiretti Calabria è attivamente impegnata su questo fronte, l'obiettivo è anche quello di far inserire sulle etichette delle bibite esportate in ogni parte del mondo la provenienza delle arance con cui è prodotto il succo contenuto nella bevanda così da iniziare a veicolare una immagine diversa e non più solo lacrime e sangue della Calabria. Incrementare la produzione e investire su questo settore significherebbe creare occupazione non solo nel settore agricolo ma anche di sviluppo, marketing, tutto quello che afferisce all'intera filiera.

"L'agricoltura è la nostra vocazione, produrre frutta sana e di qualità una scelta," dice Alberto (nella foto a destra), proprietario dell'azienda. Da più o meno un anno l'azienda ha deciso di aprirsi una nuova strada e di rinnovarsi.

Pasquale, figlio di Alberto, ha avuto l'idea di destinare parte della produzione per produrre le conserve Opera Terrae senza zucchero aggiunto e totalmente naturali. "Volevo che il lavoro, la fatica e la passione che la mia famiglia ha messo nel coltivare questi terreni varcassero i confini di Rosarno e della Calabria. Come tutti ben sanno l'agricoltura in Calabria è il settore trainante, ma purtroppo ancora oggi i produttori vedono la loro frutta pagata poco e poco valorizzata, nonostante la qualità. Abbiamo quindi deciso di trasformare la nostra frutta nelle conserve biologiche Opera Terrae di arance, kiwi e clementine. Abbiamo deciso di creare un prodotto di qualità, senza zucchero, con 130 grammi di frutta su 100 grammi di prodotto. Una conserva che sia davvero un concentrato di gusto e sapore. Opera Terrae è il nostro modo di rinnovarci e investire sul futuro, di uscire dalle logiche delle grandi multinazionali e di investire in un prodotto di qualità".

Contatti:
Opera Terrae - Azienda Agricola Laganà Maria Rosaria
Via Elvethia, 5
89025 Rosarno (RC)
Web: www.operaterrae.com