Gli accordi bilaterali di libero scambio devono tener conto dell'impatto sull'attivita' agricola
L'Alto rappresentante e i due commissari nella loro lettera di risposta, concordano con Confagricoltura sul fatto che l'agricoltura mediterranea sia "un elemento strutturalmente importante dell'agricoltura europea" (leggi anche "Misure ad hoc e in tempi brevi per l'ortofrutta siciliana" su cataniaoggi.it). La Commissione nei negoziati bilaterali – aggiungono – "tiene conto degli interessi del comparto agroalimentare dell'UE", limitando la liberalizzazione solo ad alcuni contingenti, per alcuni comparti sensibili e rispettando la reciprocità per i prodotti importati che devono "soddisfare i requisiti sanitari e fitosanitari dell'UE, le sue norme doganali e le altre disposizioni applicabili".
"Prendiamo atto che i rappresentanti della Commissione sottolineino che si impegneranno affinché gli interessi del comparto agroalimentare dell'UE siano tenuti presenti nei nuovi accordi e nell'attuazione degli accordi vigenti – commenta il presidente di Confagricoltura Mario Guidi - finora però la Commissione non ha tenuto in debito conto le conseguenze che già stanno subendo le nostre aziende meridionali, a seguito delle liberalizzazioni già previste degli scambi.
"Siamo scesi in piazza, abbiamo manifestato vivacemente e criticato accordi che non hanno valutato adeguatamente non solo l'impatto economico, ma anche gli aspetti fitosanitari connessi. Ci auguriamo davvero che ci sia un'inversione di tendenza. Gli accordi commerciali bilaterali vanno sottoscritti in una logica win win di mutuo vantaggio. Come hanno evidenziato i tre autorevoli rappresentanti della Commissione, l'Unione europea è il più importante importatore di prodotti agricoli ed esportatore mondiale di prodotti agroalimentari, con un saldo positivo della bilancia commerciale pari a 18 miliardi di euro nel 2014".