
Evgeniya Kravchenko durante il convegno a Macfrut
"E invece gli italiani possono fare molto in Russia e ricevere molto da questo paese – ha affermato Evgeniya Kravchenko, esperta in marketing e promozione per il settore food, durante un incontro alla fiera a Rimini - E il settore ortofrutticolo, in particolare, è uno di quelli con il maggior margine di crescita". La regione dove l'ortofrutticoltura è più sviluppata è Krasnodar.
In Russia, dopo un periodo di crescita economica, ora si è in una fase recessiva. L'inflazione è elevata (al 13% nel 2015), il Rublo si è deprezzato fino al 45% rispetto all'Euro, toccando nel 2016 il rapporto 89 rubli per 1 euro. Le importazioni si sono ridotte di quasi il 40%. Le previsioni del Ministero dell'Economia dicono che ci sarà un inizio di ripresa nel 2017. Però il comparto agroalimentare è in crescita (2%). Non c'è da stupirsi: anche in Italia, durante la crisi, è stato questo settore a "mandare avanti la baracca".

La Russia ha deciso di rilanciarsi limitando le importazioni e diventando più autarchica, ma lasciando spazio agli investimenti esteri. Nel 2014, il governo russo ha approvato oltre 500 progetti di investimento stranieri. "Nel 2015 – ha detto Evgeniya – l'import di prodotti agricoli e alimentari è diminuito del 33 per cento". Eppure la Russia necessita di 20,5 milioni di tonnellate di verdure l'anno.
L'analista economico Gianluca Bagnara ha più volte sostenuto (cfr FreshPlaza de l'8/06/2016) che l'embargo è una forma di autotutela e che durerà parecchi anni. La Russia è una grande potenza, ma può essere messa alla fame in pochi giorni perché non è ancora autosufficiente da un punto di vista alimentare, se non per un misero 15%; l'obiettivo di Putin però è raggiungere il 50% nel volgere di pochi anni.
Evgeniya ha concluso che "Le priorità in Russia sono finanziare la costruzione di serre per produrre ortaggi per un periodo più lungo e sviluppare le infrastrutture e la logistica. Il governo pagherà il 20% delle spese sostenute per costruire le serre, da un minimo di 3 ettari a un massimo di 30 ettari. Il materiale può essere di importazione per un massimo del 70%".