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Il parere di Mario Guidi, presidente Confagricoltura

Puo' l'iscrizione alla Rete del lavoro agricolo di qualita' essere pre-requisito per le forniture alla Gdo?

Il presidente di Confagricoltura Mario Guidi esprime forte preoccupazione per il valore che alcuni operatori commerciali stanno attribuendo all'iscrizione alla Rete del lavoro agricolo di qualità (vedi qui per la procedura da seguire tramite il sito dell'INPS), considerandola come condizione indispensabile per la fornitura dei prodotti agricoli.

In tal modo si snatura uno strumento che, secondo la legge istitutiva, avrebbe dovuto promuovere la regolarità sul lavoro e favorire la selezione delle aziende agricole da controllare da parte degli organi di vigilanza, al fine di concentrare l'azione ispettiva sulle imprese non iscritte.

"Consentire uno sbocco di mercato solo alle imprese agricole iscritte alla Rete – sostiene Guidi – significa alterare in modo surrettizio la libera concorrenza e limitare l'attività di impresa. Tanto più se si considera che la mancata iscrizione alla Rete non è sinonimo di occupazione irregolare giacché la legge nega l'iscrizione anche in presenza di violazioni amministrative lievi e meramente formali che, in alcuni casi, nulla hanno a che vedere con la regolarità del lavoro. Senza trascurare che per ottenere l'iscrizione occorre aspettare parecchi mesi, a causa delle inefficienze delle pubbliche amministrazioni competenti".

"Da parte mia – continua il presidente degli agricoltori – sono convinto che la Grande Distribuzione non sia disposta ad assecondare un utilizzo strumentale dell'iscrizione alla Rete del lavoro agricolo. In caso contrario, Confagricoltura sarà costretta a togliere il proprio appoggio alla Rete, e io stesso chiederò che la mia azienda, tra le prime iscritte, venga cancellata. Sono inoltre curioso di sapere se ai produttori agricoli esteri vengono richieste le medesime garanzie, quando si importano i loro prodotti".
Data di pubblicazione: