
Daniel Gobbi, titolare, e la madre, all'interno della sede della Gobbi Frutta. (n.b.: nella foto le pere delle Abate prodotte in Italia)
Specializzata nella produzione e commercializzazione di frutta (oltre alle pere, il catalogo prodotti comprende anche castagne, fragole, pesche, cocomeri, albicocche e mele) l'azienda familiare si discosta dalla maggior parte delle ditte di commercializzazione che importano pere controstagionali: in Uruguay possiede infatti 120 ettari coltivati a pere e limoni. "Per noi l'Uruguay è strategico – ci spiega Daniel Gobbi, il titolare – perché ci permette di avere a disposizione prodotti di prima mano, di cui controlliamo ogni fase di produzione e lavorazione. Ci permette anche di dare maggiori garanzie ai nostri clienti, Gdo in primis, forti come siamo anche della certificazione GlobalGAP".
Acquistati 15 anni fa, i terreni uruguaiani rientrano oggi in una strategia aziendale ben precisa; continua Gobbi spiegando che "Luca Granata, che è un professionista e speriamo abbia successo, ha ragione quando definisce partner potenziali piuttosto che competitor i paesi d'oltreoceano produttori di pere (cfr. FreshPlaza del 17/02/2016). Arrivando con l'importazione fino a fine giugno, riusciamo praticamente ad allacciarci alle prime precoci italiane fresche di raccolta permettendo la disponibilità del prodotto 365 giorni all'anno".
Minime le differenze tra le Williams (la varietà importata per la maggiore) italiane e quelle uruguaiane. "Le differenze sono per lo più estetiche – spiega Enzo Gentili, responsabile qualità presso la Gobbi Frutta – perché se la Williams italiana ha una forma più allungata e affusolata, una buccia fine e normalmente senza ruggine, quella uruguaiana è più schiacciata, ha una buccia meno liscia e spesso, grazie alle caratteristiche climatiche del paese sudamericano, presenta una leggera rugginosità che ne determina un grado zuccherino (Brix) più elevato rispetto alle Williams italiane e soprattutto a quelle argentine e dell'emisfero Sud (leggasi quindi anche Cile e Sud Africa, ndr); inoltre ha un aroma molto accentuato e una maggiore consistenza, anche da matura".
Rispetto alle controparti controstagionali, quelle uruguaiane sono inoltre pere che alla maturazione hanno un colore giallo intenso, con una sovracolorazione rossa, merito delle maggiori ore di luce e di una luminosità più accentuata in Uruguay che altrove; "questo ci permette anche di avere calibri in prevalenza medio/grossi", conclude Gentili.

All'interno dell'impianto di lavorazione a Pievesestina (FC).
Come anticipato, quest'anno la controstagione delle pere è in ritardo e le stime parlano di minori produzioni. La causa, riprende Daniel Gobbi, "sta nell'andamento meteo: l'inverno (quando in Italia era estate) è stato particolarmente mite e con pochissime ore di freddo, mentre viceversa la primavera (autunno nell'emisfero Nord) è stata più fredda e piovosa del solito. Questo ha ritardato la maturazione e causato anche un calo produttivo. In generale le stime parlano di un -50% di produzione in Uruguay e di un -30% in Argentina".

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