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Produzioni italiane attese in anticipo di 20 giorni, al netto di possibili gelate

Inevitabile che quest'inverno mite abbia delle conseguenze anche sulle future referenze e, più il tempo passa regalandoci giornate tutt'altro che invernali, più si rincorrono le voci di un anticipo di stagione per praticamente tutte le produzioni.

"Senza inverno, tutto è più avanti del previsto", ci spiega Renzo Mainetti, titolare della Novafrut, azienda grossista di Bologna. "Qualsiasi prodotto ha ad oggi come minimo 20 giorni d'anticipo: per esempio a Policoro le pesche sono già in fiore, ma basta una gelata per mettere a repentaglio tutto". Già, perché su un anticipo così importante di stagione il condizionale è d'obbligo e i 20 giorni calcolati sono al netto di eventuali colpi di coda di un inverno bislacco, che iniziano a spaventare i produttori.


Al mercato all'ingrosso di Bologna. (Foto d'archivio)

Se al Sud le piante da frutto sono in fioritura, si segnalano anticipi anche sugli asparagi. Qualcuno ha già iniziato la raccolta, ma siamo ancora a volumi molto molto bassi: "Per una produzione significativa – concludono dalla Novafrut – bisognerà attendere, sempre compatibilmente con il meteo, tra fine marzo e metà aprile. Anche in questo caso, l'anticipo sarebbe notevole considerato che solitamente i volumi importanti di asparagi italiani arrivano verso maggio". Ad oggi si segnalano sul mercato asparagi d'oltreoceano, peruviani soprattutto e cileni in misura minore; si tratta di un prodotto di nicchia, vista la scarsa domanda, commercializzato a caro prezzo, complici i costi di trasporto. Si parla di circa 7 euro al chilo.