Un grossista spiega che ieri batteva il pomodoro a grappolo a 1,30 euro al chilo; il datterino a 1,75 e il ciliegino a 1,50; tutto di origine Sud Italia. Ma, prezzi a part,e sono i volumi delle vendite a preoccupare: "In 10 giorni – rivela – abbiamo venduto appena 50 colli di pomodori".
Queste quotazioni sono abbastanza in linea con quelle dichiarati da un altro standista della piazza bolognese: tra 1,50 e 1,60 euro per un chilo di pomodori datterini o ciliegini; 1,30 euro al chilo per del pomodoro Pixel. Anche qui parliamo di un pomodoro italiano, proveniente da Pachino e da Siracusa. Qui niente pomodori spagnoli perché, spiega il grossista, "dovrei comprarli in partenza a 1,40 euro al chilo per poi venderli a 1..."; per lui insomma il gioco non vale la candela. "I prezzi sono bassi – conclude – troppo bassi, anche per il periodo; appena 15 giorni fa eravamo a quota 2,50 euro al chilo per datterino e ciliegino. Ora speriamo in un po' di freddo nelle zone di produzione, per rallentare la maturazione e diminuire un po' i volumi in arrivo".

Attività al Caab, il mercato all'ingrosso di Bologna (Foto d'archivio).
Ancora un terzo grossista ribadisce il concetto. "Le vendite sono ferme. Questo non è mai stato un periodo di gran consumo del pomodoro, ma non lo ricordo mai così fiacco. Non è una questione di maggiori produzioni in Italia o in Spagna, perché l'impressione è che qui, rispetto all'anno scorso, non ci siano grosse differenze. Certamente influisce un calo nei consumi italiani, che si nota, ma pure l'embargo russo e la congestione dei mercati che si registra in Francia, dove da un paio di settimane non si muove praticamente nulla". Anche lui, per del pomodoro siciliano, spuntava ieri tra 1,70 e 1,80 euro al chilo sul datterino, 1,70 sul Picadilly e tra 1,50 e 1,60 euro al chilo sul ciliegino.
Anche sula piazza di Verona la musica non cambia. "Il consumo va molto a rilento – confida un grossista – anche perché c'è molta confusione". Sulla piazza scaligera i prezzi sono in linea con quelli bolognesi, con delle differenze minime, che non cambiano il succo della storia. Ieri il pomodoro a grappolo, prima categoria era battuto (prezzo prevalente) a 1,15 e 1,25 euro al chilo rispettivamente per un prodotto spagnolo e italiano; un po' superiori i prezzi del ciliegino, con del I categoria siciliano scambiato a 1,50 euro al chilo, e del datterino (2 euro al chilo, anche qui I categoria, siciliano; 1,50 euro al chilo per della II categoria).

Pomodori al mercato ortofrutticolo di Verona (Foto d'archivio).
Ma i pomodori siciliani e del Sud Italia non sono gli unici che si trovano in vendita al Veronamercato. "C'è ancora – continua il grossista scaligero - del prodotto locale, oltre al pomodoro a grappolo olandese, cosa mai capitata prima". Ieri le quotazioni (prevalenti) del prodotto dall'Olanda erano di 85 eurocent al chilo per merce di I categoria. Si trova pure del prodotto marocchino, del pomodoro rosso tondo liscio scambiato tra i 60 e gli 80 eurocent al chilo (70 centesimi al chilo il prezzo prevalente): "Va – conclude il grossista - perché è economico e di lunga tenuta. Ma se fino a oggi (ieri, ndr) veniva quotato a Perpignan, in Francia, a 50/60 centesimi di euro al chilo, per poi arrivare qui ed essere venduto a 10 centesimi in più, allora significa che qualcuno lungo la filiera ci sta rimettendo dei soldi".