Iscriviti alla nostra newsletter giornaliera e tieniti aggiornato sulle ultime notizie!

Iscriviti Sono già iscritto

State utilizzando un software che blocca le nostre pubblicità (cosiddetto adblocker).

Dato che forniamo le notizie gratuitamente, contiamo sui ricavi dei nostri banner. Vi preghiamo quindi di disabilitare il vostro software di disabilitazione dei banner e di ricaricare la pagina per continuare a utilizzare questo sito.
Grazie!

Clicca qui per una guida alla disattivazione del tuo sistema software che blocca le inserzioni pubblicitarie.

Sign up for our daily Newsletter and stay up to date with all the latest news!

Registrazione I am already a subscriber
Compiuto un primo passo per regolamentare il trasporto sano degli alimenti

Food'n'Motion: momento d'incontro tra la filiera dell'agroalimentare e quella dell'autotrasporto

Food'n'Motion, iniziativa atta a creare un momento d'incontro tra la filiera dell'agroalimentare e quella dell'autotrasporto, è stata ospitata all'interno dell'edizione 2015 di truckEmotion e vanEmotion, dal 25 al 27 settembre 2015. Con il convegno dal titolo "Trasporto di qualità per alimenti sicuri" si è dato il via a un percorso di approfondimento per regolamentare il comparto del trasporto sano degli alimenti.



Clara Ricozzi, presidente del convegno e del Comitato tecnico scientifico, ha tracciato un quadro dell'attuale situazione italiana, evidenziando la necessità di accendere i riflettori sul trasporto degli alimenti per regolamentarlo. "La qualità, il mantenimento delle caratteristiche organolettiche di un alimento e la sua stessa sicurezza igienico-sanitaria sono fortemente condizionati anche dal trasporto. E il consumatore finale non è in grado di sapere se il prodotto che arriva sulla sua tavola sia stato trasportato correttamente".

"Oggi - ha spiegato Ricozzi - i controlli si concentrano sulla parte iniziale e finale della filiera, mentre ci sono ancora delle criticità legate alla fase di trasferimento degli alimenti dal luogo della produzione ai nodi logistici. Molti prodotti vengono trasformati e manipolati e non sono stati ancora definiti adeguati standard di qualità della gestione dell'intera supply chain, né sono stati predisposti i controlli specifici".

Ricozzi ha sottolineato inoltre che, a differenza di altri Paesi europei, in Italia non esiste un'Autorità indipendente, in grado di raccogliere e coordinare i risultati dei controlli sulle sostanze alimentari, perché i controlli generali sugli alimenti fanno capo alle singole strutture pubbliche.

Luca Lanini, docente di logistica e supply chain management nonché senior advisor del Centro di ricerca sulla logistica dell'Università Carlo Cattaneo Liuc, ha illustrato alcuni dati interessanti, sottolineando che il trasporto è il fulcro dell'internazionalizzazione dei mercati e quindi della crescita economica e ancora oggi resta la voce di costo più importante nella logistica.

"Nel 2018 nel mondo si movimenteranno ben 216 milioni di tonnellate di merci deperibili. Questo comporterà nuove sfide commerciali che necessitano di un cambio di passo sulla definizione degli standard di qualità e dei controlli, alla luce del fatto che le alterazioni della qualità degli alimenti avvengono proprio nei poli logistici e nelle fasi di movimentazione, con costi enormi per le aziende".

In Italia il trasporto totale incide per il 73,3% sui costi della logistica, di cui il trasporto stradale rappresenta il 63% contro il 50% degli interi costi della logistica a livello europeo. Inoltre, il trasporto stradale leggero equivale al 38,8% mentre il trasporto pesante vale il 23,8%, con forte potenziale di crescita per il trasporto conto terzi soprattutto nel trasporto leggero.



"Non si possono spostare merci e quindi alimenti senza dimenticare l'impatto ambientale - ha sottolineato Riccardo Manzini, professore di logistica presso la Scuola di Ingegneria e Architettura e direttore del Food supply chain center dell'Università Alma Mater Studiorum di Bologna - Se muovere un prodotto da un estremo all'altro della terra è costoso e difficile, la complessità cresce quando lo stesso prodotto è deperibile, perché la qualità e la sicurezza sono sensibili agli stress fisico-ambientali come temperatura, umidità e vibrazioni. Nell'ottica di una maggiore tutela del consumatore, del Made in Italy e della sostenibilità globale, occorre una nuova visione di integrazione e multidisciplinarietà perché servono ingegneri, matematici, agronomi, scienziati degli alimenti, studiosi del clima e microbiologici".

Oreste Gerini, direttore dell'Ispettorato centrale tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti alimentari del Ministero delle Politiche agricole, ambientali e forestali ha posto poi l'attenzione sulla qualità dei cibi Made in Italy e sulla vendita tramite e-commerce di prodotti contraffatti.

Infine, a porre l'accento sulla necessità di utilizzare personale professionale e formato per un trasporto di qualità, soprattutto nel comparto alimentare è stato Primo Santini, amministratore delegato di Fai Service. "Ovviamente, ciò comporta un adeguamento delle tariffe che però la Grande distribuzione organizzata in Italia non è ancora pronta ad accettare a scapito della qualità del trasporto". Il confronto con quanto avviene in Francia è stato inevitabile: oltralpe le aziende di autotrasporto e logistica sono in grado di offrire un servizio di alta qualità per il trasporto delle derrate alimentari perché le tariffe applicate sono adeguate.

Al tavolo dei relatori anche Agostino Macrì, responsabile area food e sicurezza alimentare dell'Unione Consumatori, che ha parlato di trasporto in sicurezza delle materie prime alimentari.

Per maggiori informazioni:
www.truckemotion.it
www.vanemotion.it