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La mattina del 5 marzo il convegno finale e' dedicato alla nutraceutica

"Ager Melo: un progetto che "fa bene" anche alla salute"

Lo scorso novembre a Cuneo, in occasione del primo dei due convegni conclusivi di Ager Melo, il coordinatore Riccardo Velasco lo aveva anticipato. "Due più due non fa sempre e solo quattro ma, in alcuni casi, anche cinque". Vale a dire: il progetto Ager Melo ha fornito ai sei istituti partecipanti - le Università di Bologna, Milano, Padova e Udine, oltre alla Fondazione Edmund Mach di San Michele all'Adige (TN) e al CReSO di Cuneo - un forte supporto logistico.

E, favorendo l'interazione tra le istituzioni coinvolte, ha portato a nuove sinergie che hanno permesso di produrre più di quello che si poteva fare singolarmente, posizionando così l'Italia nel contesto internazionale come uno dei principali protagonisti della ricerca, soprattutto sul melo. Grazie anche all'entità delle risorse stanziate (3 milioni di euro), l'alto livello dei ricercatori e il valore dei risultati raggiunti.

In Ager Melo sono stati affrontati tutti gli aspetti della filiera: la genetica, con la messa a punto del microchip-DNA che consente di fare mappe genetiche dense in poche settimane; la selezione di varietà resistenti alla ticchiolatura e auto-diradanti per una frutticoltura più sostenibile; la valutazione in tempo reale dell'accrescimento del frutto e la previsione della sua pezzatura alla raccolta; la gestione dell'epoca di raccolta in funzione della qualità commerciale e nutrizionale, tenendo conto anche degli allergeni, della conservazione e della vendibilità della mela come prodotto salutare.

"Ne vedremo delle belle"
Un progetto che si è inserito a pieno titolo in un contesto internazionale di rilievo e che continuerà a far parlare di sé. Basta leggere i titoli delle relazioni in programma la mattina del 5 marzo alla Cantina Storica Rotari di Mezzocorona, in provincia di Trento.

Fari puntati sulla nutraceutica e gli effetti salutistici. Si parlerà del "panorama metabolico" della mela, una vera e propria scansione di tutti i metaboliti presenti in questo frutto - coltivato e selvatico - in grado di offrire gusto e salute. Anche se, in questi termini, lo studio della biodiversità è solo agli inizi e il valore nutrizionale di alcuni metaboliti sarà da approfondire.

E ancora. Forse non tutti sanno che la mela è la seconda fonte (dopo l'uva) di resveratrolo, altra importante sostanza dal punto di vista nutraceutico. Perché è un antinfiammatorio, preventivo cardiovascolare e presenta attività antitumorale. E se nel caso dell'uva, e del vino, l'assunzione eccessiva può avere conseguenze negative, lo stesso non può dirsi delle mele.

Non finisce qui. Sono stati indagati con successo gli effetti benefici dei polifenoli sulla salute umana e la loro assimilabilità, scoprendo che la quantità non è un fattore limitante. Anzi, a un incremento della concentrazione assunta, corrisponde un pari aumento di quanto assimilato.

I vantaggi
Una migliore comprensione di quali siano i composti della mela accreditati di proprietà positive (e delle dosi necessarie per potersi attendersi un effetto positivo) garantisce le conoscenze scientifiche validate necessarie per informare in modo corretto il consumatore.

Ager Melo ha avviato questo processo di acquisizione di conoscenze utili sia per i produttori che per i consumatori, indicando una strada su cui proseguire. E, con buona probabilità, individuando gli "ideotipi compositivi ottimali" che potranno essere inseriti nei futuri programmi di miglioramento genetico del melo. Oltre a darci delle preziose indicazioni sulle più appropriate modalità di consumo della mela per ricavarne i desiderati effetti salutistici.