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"Marco Rivoira: "Basta svilire il settore ortofrutticolo, serve una scossa"

"Come possiamo pretendere di risorgere dalla crisi che piega molte aziende del settore ortofrutticolo se permettiamo che sul prodotto finale si inneschi il solito meccanismo di corsa alla svalutazione?", questa la domanda che Marco Rivoira, Executive Manager dell'omonimo Gruppo Rivoira di Verzuolo (CN) si pone e pone a tutti i suoi colleghi. La risposta, secondo l'imprenditore, sta in una sola parola d'ordine: qualità.

"Intesa nell'accezione più ampia possibile, però - sottolinea - non solo come stile produttivo, ma anche come impronta di filiera, come proclama e orientamento ideale. La frutta non è solo questione di prezzo, o un riempitivo per il carrello della spesa: se il mondo produttivo è colpevole di smarrire la propria mission per l'ingordigia di pochi centesimi, le catene distributive finiscono per essere il palcoscenico che dà spettacolo a questa crisi, alimentando un ciclo vizioso in cui le imprese finiscono per peccare di venialità, pensando di far bene".

Serve una scossa, una vera e propria lezione di mercato, dunque, per tentare di arginare una tendenza pericolosa: il progressivo calo dei consumi di frutta e verdura in Italia è infatti un fenomeno in atto da oltre dieci anni e non può essere ricondotto esclusivamente all'effetto che l'ultima crisi ha avuto nella riconfigurazione del carrello della spesa degli italiani. I numeri parlano chiaro: dal 2000 ad oggi, gli italiani hanno "rinunciato" a consumare quasi 1,7 milioni di tonnellate di frutta e verdura (-18%). In termini pro capite, significa che si sono persi per strada 17 chili di consumi di frutta e verdura fresca, in media 1,5 kg in meno ogni anno, con una tendenza costante sia prima sia dopo il 2008, anno in cui è ufficialmente scoppiata la crisi.

La fotografia relativa al 2014 (che emerge dai dati elaborati da Nomisma), fa suonare un ulteriore campanello d'allarme: i consumi annui di prodotti ortofrutticoli freschi si sono fermati a 130,6 kg, che equivalgono a non più di 360 grammi al giorno (nel 2000 le quantità consumate quotidianamente erano superiori ai 400 grammi). La contrazione dei consumi pro capite ha riguardato soprattutto la frutta (calata del 15% rispetto al 2000), ma non ha risparmiato nemmeno gli ortaggi (-6%).

"Come Rivoira Group - prosegue il manager - è proprio da questa sfida e da questa emergenza epocale che vogliamo prendere le mosse per i nostri piani a lungo termine. Investiremo non soltanto in un aumento produttivo e dei volumi (mantenendo sempre alta la qualità che ci contraddistingue), ma in un nuovo modello a tutela della posizione del settore ortofrutticolo, partendo dal territorio. La nostra sarà dunque una politica di sostegno al futuro dell'agricoltura locale, intesa come primo anello, da coltivare attentamente, dell'intera filiera dei consumi".

Una lettura totalmente opposta, dunque, dalle formule assistenziali che troppo spesso il settore pubblico ha speso nei confronti del comparto e che, secondo Marco Rivoira "vanno irrimediabilmente a svilire e mortificare la classe imprenditoriale che dimostra di avere il coraggio di investire. Chi porta innovazione a tutto il sistema, va sempre considerato e sostenuto attivamente".

Proprio dell'innovazione l'azienda piemontese ha fatto la cifra della sua leadership: ne è la prova l'autentica rivoluzione nella metodologia di confezionamento e gestione del prodotto, organizzata su tre livelli e cinque linee di lavorazione, totalmente automatizzate presso il nuovo stabilimento di casa Rivoira, che verrà realizzato entro luglio 2016: "Stiamo parlando – commenta il manager – di avanguardia nel settore dell'ortofrutta, della prima case-history a livello mondiale che presenterà un'integrazione completa di tutte le tecnologie, tanto quelle già esistenti, quanto quelle di nuova implementazione. Non ci sono limiti all'ispirazione che potremo trarne verso ulteriori innovazioni".


Panoramica dei lavori in corso.

Così, nel prossimo triennio, anche la capacità commerciale complessiva del solo stabilimento Rivoira passerà, per quanto riguarda le lavorazioni melicole, dalle attuali 51mila tonnellate (19mila ton di Red Delicious, 15mila di Gala, 12mila di Ambrosia, 1.500 ton sia per Fuji, sia per Granny, 1.000 ton per Golden Delicious e Braeburn) a ben 70mila tonnellate, generando un record assoluto.

Prospettive brillanti per il futuro, dunque, ma anche un ottimo sentiment sulla campagna in corso, come afferma Rivoira: "Pur essendo partiti con stress notevole, nel contesto di una campagna estiva sicuramente difficilissima per il non-melicolo, l'annata si è via via posta come meno negativa rispetto ai timori iniziali. Il notevole balzo in avanti della quantità dei frutti, unitamente a un colore ben carico, oltre a una ben precisa strategia commerciale e all'indebolimento dell'Euro sul Dollaro ci hanno reso più che competitivi sul fronte oltremare, liberandoci così dalla pressione del mercato europeo e indirizzandoci verso un fine campagna che lascia ben sperare".

Il manager conclude: "Quella della qualità come unica via premiante è anche la visione che attribuiamo alla recente IGP-Indicazione Geografica Protetta della Mela Rossa Cuneo: un'operazione di indiscusso valore, con un forte potenziale, ma che ancora sconta in negativo l'assenza di un modello IGP che vada oltre l'attribuzione di un bollino e la certificazione di ogni mela, di ogni magazzino. Il riconoscimento IGP deve diventare il progetto portante che sta dietro ad ogni singola azienda, per lanciare sul serio il nome e l'orgoglio del nostro territorio nel mondo!"

Il Gruppo Rivoira è presente a Fruit Logistica 2015 (Berlino, 4-6 febbraio) in Hall 2.2, Stand B-01

Contatti:
Rivoira Giovanni & Figli S.p.A.
Via Pomarolo, 88
12039 Verzuolo (CN) - Italy
Tel.: (+39) 0175 280800
Fax: (+39) 0175 280850
Email: info@rivoira.it
Web: www.rivoira.it